Chirurgia dell'obesità in Sicilia, come e chi può guadagnare 10 anni di vita - QdS

Chirurgia dell’obesità in Sicilia, come e chi può guadagnare 10 anni di vita

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Chirurgia dell’obesità in Sicilia, come e chi può guadagnare 10 anni di vita

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venerdì 01 Ottobre 2021

Chirurgia dell’obesità e delle ghiandole endocrine al Gemelli Giglio di Cefalù: intervista al professore Marco Raffaelli. Ecco chi è il paziente tipo che può sottoporsi all'operazione.

Ha preso il via a luglio, all’ospedale “Gemelli Giglio” di Cefalù, l’attività di cura per le malattie endocrine e l’obesità con l’apertura degli ambulatori di chirurgia bariatrica e delle ghiandole endocrine.

Questo mese è stata avviata l’attività chirurgica su due donne siciliane con obesità di III grado, in cui gli interventi di sleeve gastrectomy e di bypass gastrico sono stati eseguiti in laparoscopia attraverso delle piccole incisioni sull’addome.

Marco Raffaelli direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia endocrina e metabolica del Policlinico Gemelli IRCCS di Roma intervistato da Qds.it
Marco Raffaelli

A portare questa innovazione ci ha pensato un team multidisciplinare guidato da Marco Raffaelli, professore ordinario di chirurgia generale all’Università Cattolica e direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia endocrina e metabolica del Policlinico Gemelli IRCCS di Roma intervistato da Qds.it.

In che modo si è organizzato per la costituzione di un team multidisciplinare
necessario a portare avanti gli ambulatori (obesità e ghiandole endocrine) e i
relativi interventi chirurgici?

«Abbiamo
unito le esperienze dei professionisti esperti del settore già presenti al
Giglio, che è un centro di eccellenza del territorio, insieme alle nostre
competenze per quanto riguarda le attività concernenti la chirurgia delle
ghiandole endocrine e la chirurgia dell’obesità».

C’è stata una buona risposta da arte della cittadinanza?

«Assolutamente sì, devo dire che da subito c’è stato un grande interesse da parte dei pazienti e del territorio su questa nuova attività. Abbiamo già fatto una ventina di interventi chirurgici, ma abbiamo valutato molte più persone. L’attività di chirurgia endocrina è partita in maniera più spedita, in particolare gli interventi di tiroidectomia, perché individuata la patologia il paziente viene subito indirizzato al trattamento più opportuno.

Sul paziente obeso, invece, proprio con le competenze già presenti al Giglio è stato creato un percorso multidisciplinare con cui abbiamo eseguito i primi interventi, ma la strada è più lunga perché il paziente obeso necessita di una preparazione diversa di quella di un soggetto che si sottopone ad un intervento chirurgico della tiroide. In generale, comunque, è sempre necessario valutare il paziente nel suo complesso e definire il trattamento soggettivamente»

Un paziente quando può rivolgersi a voi per trattare la propria obesità?

«Il centro del Gemelli Giglio si propone di trattare tutte le tipologie di pazienti obesi, ma chiaramente un paziente che vuole sottoporsi al trattamento chirurgico deve rispettare dei parametri ben precisi, cioè deve presentare un’obesità di terzo grado oppure una obesità di secondo grado con comorbidità quali il diabete, la pressione, le apnee notturne, patologie respiratorie».

Sono tutte patologie che derivano da questa condizione….

«Sì, ne sono la diretta conseguenza, infatti, oltre ad essere il trattamento più efficace per l’obesità, il trattamento chirurgico con queste indicazioni specifiche, è anche la terapia più efficace per curare le comorbidità associate alla malattia stessa.

In modo particolare ciò si verifica con il diabete, in quanto è stata osservata una remissione della malattia nel paziente diabetico di tipo 2, quando subisce un intervento chirurgico. Si passa da un diabete difficile da controllare ad un diabete che non necessità di terapia, cioè il paziente non ha più la malattia.

Questo risultato si ottiene nell’immediato nell’80-90% dei casi, nel lungo termine in oltre il 50% dei pazienti. Inoltre, anche quelli che non possono sospendere tutta la terapia hanno la possibilità di ridurla, perché con l’intervento chirurgico si verificano delle importanti modifiche che non riguardano solamente il peso, che è un epifenomeno, c’è dietro tutto un sistema complesso soggetto ad essere modificato con la chirurgia».

Quali altre importanti comorbidità sono causate dall’obesità?

«Come dicevamo, la più importante è il diabete, poi ci sono quelle respiratorie e cardiovascolari. Il dato fondamentale emerso negli ultimi anni è che l’obesità è una delle cause più importanti per lo sviluppo dei tumori, quindi, l’intervento chirurgico nel trattamento dell’obesità è stato dimostrato riportare l’aspettativa di vita del paziente obeso a quella dell’aspettativa di vita del paziente normopeso.

Un paziente gravemente obeso, in relazione a quella che è la sua età, ha un’aspettativa di vita di dieci anni meno rispetto al paziente normopeso, l’aspettativa di vita viene così riportata ai livelli del paziente normopeso con l’operazione, non tanto per la risoluzione delle problematiche cardiovascolari come l’infarto o l’ictus quanto per la riduzione dei tumori. Alcuni tipi di cancro sono dipendenti da particolari aspetti ormonali che sono favoriti dall’obesità, la quale costituisce uno stato infiammatorio globale, per questo motivo è una patologia che si porta appreso davvero tante altre patologie, tanto da ridurre drasticamente l’aspettativa di vita del paziente».

Che tecniche utilizzate per gli interventi?

«Vengono fatti tutti in chirurgia laparoscopica o robotica, cioè attraverso delle piccole incisioni dalle quali si introducono gli strumenti e si riescono a condurre gli interventi chirurgici. Ovviamente la scelta tra l’approccio laparoscopico o robotico anche qui varia in base al soggetto. Sono due possibilità tecnologiche diverse che abbiamo a disposizione e devono essere modulate in relazione al paziente».

Come si può accedere ai nuovi ambulatori del Giglio?

«Per accedere agli ambulatori è possibile prenotare sia con il servizio sanitario nazionale tramite CUP oppure dal sito www.gemelligiglio.it».

Sonia Sabatino

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