Cibo e salute, il Coronavirus si combatte anche a tavola - QdS

Cibo e salute, il Coronavirus si combatte anche a tavola

Cibo e salute, il Coronavirus si combatte anche a tavola

mercoledì 16 Dicembre 2020

Il giusto regime alimentare può aiutarci ad essere più resistenti al Covid

ROMA – Ormai da anni i medici sono concordi che la cura e la salute inizi a tavola, un assunto che sembra essere valido anche per la lotta al Covid-19. Lo stile alimentare che sembra essere il più efficace, e che potrebbe ridurre di tre volte l’incidenza della polmonite da Coronavirus tra la popolazione è quello della Dieta Mediterranea, povera di grassi, zucchero e sale, ricca di fibre e antiossidanti con un consumo di massimo due dolci a settimana.

Secondo una ricerca condotta in collaborazione con il Michele Rubbini, professore dell’Università di Ferrara e membro del comitato scientifico dell’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina, ora sarebbe possibile restare sani e mantenere alte le difese contro i virus come il Covid19, mangiando anche due dolci al giorno, fritti e pizza quando vogliamo, seguendo lo stile alimentare di Cucina Evolution. Si tratta di un’evoluzione della Dieta Mediterranea, applicando le più recenti ricerche scientifiche della Culinary Nutrition, innovativa branca della nutrizione che studia le interazioni e gli effetti dei nutrienti sull’organismo umano, e come varino a seconda di come vengono cucinati e abbinati i cibi, di cui la nutrizionista italiana Chiara Manzi è la massima esperta in Europa.

La ricerca condotta dall’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina insieme al professor Michele Rubbini ha preso in esame un campione di oltre 900 persone che seguono i dettami di “Cucina Evolution”, ai quali è stato chiesto di rispondere a domande sulla propria alimentazione quotidiana e, in particolare, se seguivano le ricette proposte nel libro “Cucina Evolution”, con quale frequenza e da quanto tempo. Inoltre, sono state chieste informazioni in merito all’età, sesso, peso, altezza e stato di salute, ed eventuale di tosse, influenza, disturbi intestinali e possibile infezione da Covid19 con sviluppo di polmonite nei mesi tra gennaio e maggio 2020.

Il campione analizzato è composto principalmente da donne (94,7%), tra i 50 e i 69 anni (63,6%). La popolazione oggetto del questionario, dunque, è tra quelle maggiormente esposte, sia per fascia di età, sia per genere femminile. Il 49,9% aveva iniziato a seguire questa particolare alimentazione da oltre 3 mesi, il 31,5% da meno di tre mesi e il 9,1% non ha ancora iniziato questo stile alimentare.

Dai questionari è emerso che l’incidenza di Covid-19 di chi seguiva Cucina Evolution da almeno 3 mesi è dello 0,22%, mentre per chi lo segue da meno o non lo segue affatto sale a 0,58%, un dato quasi 3 volte più elevato. A livello nazionale, secondo i dati ufficiali, l’incidenza del virus tra le donne di età compresa tra 50 e 69 anni (che rappresentano la maggior parte del campione dello studio) è dello 0,4%, circa il doppio di quanto evidenziato.

“Gli ultimi studi ci hanno dimostrato come uno stato di eubiosi produce un’emissione di interferoni (proteine antivirali) che porta ad una maggiore protezione antivirale e alla riduzione dell’immunopatologia del contagiato. Per questo è importante mangiare sano e nutrire il nostro intestino con fibre prebiotiche, antiossidanti e polifenoli, riducendo al contempo grassi, zuccheri e sale – spiega la dottoressa Chiara Manzi –. Da questa ricerca non si possono trarre conclusioni certe e definitive, ma considerazioni basate sull’osservazione. Da quanto leggiamo dai dati, imparare ad abbinare gli alimenti e scegliere il giusto modo di cottura ci rende non solo più sani e in forma, ma anche più forti contro il Covid19. L’obesità, infatti, costituisce un fattore di rischio anche in questo caso. Il Coronavirus entra nel nostro tessuto polmonare attraverso l’enzima Ace2, espresso sulla superficie delle cellule polmonari, del tessuto adiposo viscerale, del cuore e dell’intestino. Perciò l’obesità predispone a immagazzinare una carica virale maggiore”. Cucina Evolution insegna a friggere limitando l’assorbimento di grassi, a sostituire lo zucchero con dolcificanti naturali antiossidanti e a ridurre i grassi grazie all’uso di fibre prebiotiche. Inoltre, grande attenzione è riposta agli abbinamenti dei cibi e ai metodi di cottura. Dunque, non una dieta restrittiva, ma un’alimentazione sana, senza rinunciare al gusto.

I DATI
56,5% consumano ricette di Cucina Evolution da oltre 3 mesi, nel dettaglio: 20,5% da 1-2 anni, 15,8% da oltre 2 anni, 13,6% da 6 mesi-1 anno, 6,6% da 3 a 6 mesi, 31,5% consumano ricette di Cucina Evolution da meno di 3 mesi o successivamente, nel dettaglio: 21% da 1-3 mesi, 10,5% da meno di 1 mese, 9,1% ancora non hanno iniziato a mettere in pratica , 2,9% risposte non valide
Frequenza di consumo dei prodotti: 61% consumo abituale a colazione, 75% consumo abituale a pranzo, 75% consumo abituale a cena
Sesso: 94,7% donne, 5,3% uomini
Età: 63,6% tra i 50 e i 69 anni, 22,7% tra i 40 e 49 anni, 10% under 40, 3% over 70
Incidenza malattie croniche: 4,4% diabete, 10% patologie cardiovascolari
Obesità e sovrappeso: dal rapporto peso altezza si evince che l’80% della popolazione osservata è mediamente normopeso o leggermente sovrappeso.

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