Milano, 4 set. (askanews) – Il legame tra cultura, territori e prodotti enogastronomici di qualità, specialmente per un’icona del gusto italiano e mondiale come la pizza napoletana, è più forte che mai e la tecnologia si dimostra l’alleato ideale per tutelarlo. Il connubio tra tradizione artigianale e innovazione digitale è la chiave per proteggere l’identità del nostro agroalimentare, simbolo dell’Italia nel mondo. Questo il filo conduttore del convegno “Cibo, sostenibilità e certificazione. La pizza e le eccellenze agroalimentari italiane nell’era #EcoDigital”, che si è svolto ieri, mercoledì 3 settembre, a Milano, nell’ambito del Pizza Village al Parco CityLife.
Promosso da Fondazione UniVerde, Rete #EcoDigital, Euro-Toques Italia e Federazione Italiana Cuochi – FIC, con event partner Azienda Agricola ‘Camozzi Gianni’ di Copparo (FE) e ITA0039 | 100% Italian Taste Certification by Asacert, l’evento, nel ricordare il lavoro straordinario svolto dagli agricoltori, sempre più attenti a far arrivare sulle nostre tavole produzioni agricole sicure e sostenibili, ha acceso i riflettori sull’importanza della tracciabilità e delle certificazioni per garantire l’autenticità del Made in Italy, in particolare di quello agroalimentare e delle sue più alte realizzazioni culinarie. La pizza napoletana, preparata secondo la tradizionale arte del pizzaiuolo napoletano, riconosciuta dall’UNESCO nel 2017 come elemento del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, ne è un modello virtuoso. Ogni suo ingrediente, dalla farina all’olio extra vergine di oliva, dal pomodoro al fior di latte ai prodotti sani e buoni utilizzati per guarnirla, può essere tracciato digitalmente, fornendo una ‘carta d’identità’ che ne certifica l’origine, la qualità e la sostenibilità.
L’evento è stato aperto dal saluto istituzionale di Emmanuel Conte (Assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa, Comune di Milano): “Le eccellenze agroalimentari italiane come la pizza e tanti altri prodotti conosciuti e apprezzati nel mondo sono una ricchezza per il nostro Paese, che va valorizzata, tutelata e difesa. L’evento organizzato da Fondazione UniVerde discute delle opportunità e dei rischi che il settore agroalimentare incontra in un momento segnato da crisi internazionali, mutamento climatico e rivoluzione digitale. La scelta di Milano come luogo del dibattito è più che mai opportuna: dal 2015, dopo il fortunato evento di Expo, la città promuove la cultura del cibo come strumento di pace e benessere tra i popoli e di sviluppo sostenibile”.
“In un mondo globalizzato, dove l’omologazione è la più grande minaccia per le identità locali, il digitale, con strumenti come blockchain e intelligenza artificiale, offre la chiave per garantire l’autenticità del cibo e dei piatti di qualità – ha sottolineato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della World Petition e Campagna Mondiale Pizza Unesco – . La tecnologia è un potente alleato per narrare la storia di un territorio e dei suoi prodotti, il lavoro di un agricoltore e la tradizione di un mestiere antico come quello del pizzaiuolo napoletano, creando così un rapporto di fiducia con chi degusta le vere bontà italiane preparate secondo la sapienza artigianale. Il successo di #PizzaUnesco ci ha insegnato una grande lezione: la forza del nostro patrimonio culturale risiede nella passione della community mondiale intorno ai simboli del Made in Italy. È un ‘people power’ che dobbiamo incanalare per tutelare e valorizzare sempre più la pizza napoletana e tutte le nostre eccellenze agroalimentari. Ecco perché sostenibilità e certificazione non sono solo il ‘DNA’ di un nuovo paradigma EcoDigital da applicare al cibo, ma devono rappresentare, essi stessi, parti integranti del ‘brand Italia’, valori che ci rendono unici e desiderabili a livello internazionale”.

