Cicloturismo, impennata di presenze nel 2020 - QdS

Cicloturismo, impennata di presenze nel 2020

redazione web

Cicloturismo, impennata di presenze nel 2020

sabato 09 Maggio 2020

Il rapporto di Unioncamere e Legambiente parla di un +26%, ossia ben ventisei milioni di presenze. Il Trentino fa la parte del leone e c'è il rischio che il fenomeno, per carenze di infrastrutture in Sicilia, non tocchi neppure la nostra Isola

Il cicloturismo può essere una componente importante per sostenere la ripresa del turismo e per fruire delle bellezze dei territori italiani all’insegna dell’Ambiente e della Sostenibilità: esprime i caratteri distintivi della Low Touch Economy – sicurezza, salute, distanziamento, corto raggio – ed è un candidato d’eccellenza alle esigenze di “nuova normalità” per il superamento dell’emergenza coronavirus.

Lo dicono Isnart-Unioncamere e Legambiente alla luce dei risultati del rapporto 2020 che hanno elaborato sulle tendenze e l’economia del cicloturismo in Italia.

Nel 2019 sono stati stimati oltre venti milioni di pernottamenti di cicloturisti italiani, dunque quest’anno considerando anche dei brevi soggiorni autunnali (due/tre giorni) a fine 2020 si raggiungerebbero le 25,9 milioni di presenze (+26%).

In Italia nel 2019 sono state vendute 1,7 milioni di biciclette (tre al minuto), e quasi due milioni di italiani la usano come mezzo di trasporto quotidiano.

A tutto ciò va aggiunto che nel prossimo Dl del governo, dovrebbero essere inseriti consistenti incentivi per l’acquisto di biciclette anche con pedalata assistita, da una parte per far calare l’uso delle auto in città che produce soltanto danni, morti da incidenti e un livello ormai insopportabile di smog, dall’altra con il non secondario obiettivo di favorire il cicloturismo.

Nel 2019, il cicloturismo – comprendendo turisti italiani e stranieri – ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, corrispondenti al 6,1% del totale e generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale, di cui tre miliardi generati dalla componente internazionali dei turisti, dice il rapporto.

La spesa media giornaliera pro capite del cicloturista si attesta intorno ai 75 euro.

Il rischio è che il fenomeno cicloturismo, per carenze di infrastrutture in Sicilia – che poi sarebbero estremamente semplici da realizzare e decisamente poco costose -, non tocchi neppure la nostra Isola.

Il Trentino-Alto Adige è infatti la regione che da sola intercetta la fetta più consistente (30% del totale) dell’intero flusso mentre le ciclovie più gettonate sono Trieste – Lignano Sabbiadoro -Venezia (43%), Ciclovia del Garda (43%), Ciclovia Tirrenica “Liguria-Toscana-Lazio” (29%), Ciclovia Adriatica (29%) e Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (29%).

E il resto… non esiste.

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