A Cina e Usa interessa l’Ue Ko - QdS

A Cina e Usa interessa l’Ue Ko

Carlo Alberto Tregua

A Cina e Usa interessa l’Ue Ko

venerdì 24 Febbraio 2023

Europa più Russia, 3ª potenza

In Usa vi è un’alta inflazione a causa del surriscaldamento della domanda derivante da un forte miglioramento dell’economia, con una crescita del Pil fra il tre e il quattro per cento, che ha portato drasticamente giù la disoccupazione, inferiore al tre per cento.

Nell’Unione Europea vi è ugualmente un’alta inflazione, ma per una causa opposta e cioè da offerta; per cui il Pil non cresce e neppure il reddito pro capite, in quanto il mercato è freddo e la disoccupazione media europea oscilla fra il sette e l’otto per cento.

Nonostante le cause opposte dell’inflazione, gli effetti sono nefasti per i/le cittadini/e delle nazioni più deboli dell’Ue, con in testa Italia e Grecia, seguite da Spagna e Portogallo.
L’inflazione è la maledetta tassa dei poveri perché i/le cittadini/e a basso reddito non recuperano l’aumento dei diversi costi per il mantenimento della famiglia e dei figli.
Vi sono norme che tentano di fare recuperare ad alcune categorie della popolazione tutta o una parte della “Nemica”, per esempio pensionati e dipendenti.

Per i primi, però, il Governo ha emesso una norma transitoria che abbassa fortemente la rivalutazione da inflazione sugli assegni pensionistici, che quindi aumenteranno di poco rispetto a quelli dell’anno precedente. Se il Governo avesse applicato la legge sulla rivalutazione per l’inflazione delle pensioni, avrebbe dovuto sborsare oltre trenta miliardi, cosa che non poteva fare.
Per quanto riguarda i dipendenti, invece, in vigenza degli attuali Contratti Nazionali Collettivi di Lavoro (Ccln), non è prevista alcuna rivalutazione degli stipendi, che continuano a essere erogati nella stessa misura dell’anno precedente.

Ma, c’è un “ma” grosso come una casa. Il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr), accantonato presso le aziende, dovrà essere rivalutato in una misura pari all’inflazione; questa misura è stata determinata per il 2022 intorno al dieci per cento. Per tanto, un’azienda media che avesse messo da canto il Tfr, poniamo di dieci milioni, dovrà portare fra i propri costi nell’anno 2022 un incremento di un milione appunto per la rivalutazione, il che potrebbe fare sballare il conto economico.

In Cina l’inflazione è contenuta perché gestita dai governi in quanto vi è un mercato controllato.
Lo scenario che abbiamo descritto ci serve per capire meglio qual è la posizione dei due colossi mondiali (Usa, con il Pil più alto, e Cina, che segue a ruota), i quali si contendono il mercato globale, seppure con i propri Stati “satelliti”.

In questo quadro, prima del 24 febbraio dello scorso anno – esattamente un anno fa – l’Unione Europea aveva intessuto importanti accordi con la Russia, che avrebbero portato ad una crescita notevole del terzo polo mondiale, appunto Ue e Russia, diventando terza potenza economica mondiale.
Perché Ue e Russia avevano interesse di crescere insieme? Perché la prima ha enormi risorse tecnologiche, ma scarse materie prime e, viceversa, la seconda ha enormi materie prime e scarse risorse tecnologiche.
Questa unione è diventata un pericolo per Usa e Cina, dal che hanno pensato di tagliarle le gambe.

Qual è il modo migliore per tagliare le gambe ad una crescita economica? Far nascere al suo interno una guerra. Quindi gli Usa hanno cominciato a cercare quale potesse essere l’espediente più utile e lo hanno trovato nel giovane e ambizioso Zelensky, inculcandogli l’idea che egli fosse il nuovo Cesare che dovesse entrare nell’Unione Europea e nella Nato. Così facendo, lo stesso Zelensky ha abboccato e quindi ha cominciato ad agitare il panno rosso di fronte al toro russo, il quale ha anch’esso abboccato ed ha scatenato la guerra.
La Cina, sorniona, non appoggia ufficialmente la Russia, ma sottobanco l’aiuta perché anche ad essa conviene che la guerra nel cuore dell’Europa continui.
Tutti invocano la Pace, ma nessuno la vuole. Ho posto una domanda precisa alla Direttrice generale dell’Onu, Tatiana Valovaya: “La pace è vicina o lontana?”. Mi ha risposto: “La pace non è all’ordine del giorno”.

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