Ospite del Catania Film Fest, la manifestazione giunta all'undicesima edizione che si terrà nella città etnea dal 23 al 28 novembre 2022, presso il centro Zo
“Tornate al cinema. Dopo anni di chiusura e isolamento è ora di uscire. Finemula!”. E’ l’appello di Leo Gullotta rivolto a tutti, giovani e meno giovani. Dopo i faticosi anni caratterizzati dalla pandemia, per l’attore catanese è ora di tornare a uscire e, soprattutto di tornare al cinema. Unico luogo in cui il film ti avvolge e che riesce a riempire quel che l’artista siciliano chiama i “cassetti dell’anima”.
Gullotta ospite al Catania Film Fest
Leo Gullotta sarà ospite del Catania Film Fest, la manifestazione giunta all’undicesima edizione che si terrà nella città etna dal 23 al 28 novembre 2022, presso il centro Zo. Gullotta presenzierà alla proiezione del film in concorso “Quel posto nel tempo”, di Giuseppe Alessio Nuzzo, sabato 26 novembre. E, per l’occasione, terrà una masterclass con il proprio pubblico. “Mi fa piacere non solo tornare a Catania – dice – ma anche partecipare a questa importante manifestazione dedicata al cinema”.
Lo stato di salute del cinema
Cinema che, però, non sembra passarsela molto bene. Dopo gli anni di pandemia, molti non sono più tornati in sala, altri la frequentano meno. Il risultato è che, dopo anni di sofferenza, moltissime sale hanno chiuso o stanno chiudendo. L’Alfieri di Catania è solo l’ultimo. “No, il cinema non sta molto bene – conferma Gullotta -. Sembra che in sala ci sia qualche piccola ripresa, ma bisogna andare al cinema. Basta stare a casa. Basta guardare il telefonino. Voglio dire questo ai ragazzi, ma in generale a tutti: il cinema è bello. Il cinema è magia, non ci sono distrazioni. E’ una grande esperienza. Frequentarlo, oltre tutto, aiuterebbe anche un settore in difficoltà. E andate a vedere film italiani!”
Finemula!
Gullotta ammette la rivoluzione anche nel cinema, il cambiamento profondo nel linguaggio, nel mezzo stesso di fruizione, con le piattaforme a pagamento e i telefoni sempre connessi. Ma insiste. “La grammatica cinematografica si deve conoscere – afferma – anche se il linguaggio è cambiato. E poi il cinema è socialità, èuscire di casa. Stare insieme agli altri significa riprendersi la vita. Siamo stati troppo distaccati, chiusi, impaurutu egoisti, cinici. Finemula! Ogni tanti si po nesciuri ri casa e stare in mezzo alla vita, Ogni tanto nisciti e scoprite la sala cinematografica. Passioni, dettagli: le suggestioni – conclude – non sono a casa, sono per strada, ed è lì che è la vita”.