Maria Arena ci racconta il femminismo d’oggi - QdS

Maria Arena ci racconta il femminismo d’oggi

Maria Arena ci racconta il femminismo d’oggi

sabato 03 Luglio 2021

Ne “Il terribile inganno”, la regista catanese narra la creazione, da parte del movimento “Non Una Di Meno”, del “Piano contro la violenza di genere”, in una società ancora sessista e patriarcale

A sette anni da “Gesù è morto per i peccati degli altri”,
dedicato ai temi della transessualità, della prostituzione e dell’esclusione
sociale, la regista catanese Maria Arena
ha realizzato “Il terribile inganno”, raccontando in prima persona il suo
incontro con il movimento “Non Una Di Meno” e accompagnando il pubblico in un
viaggio attraverso i femminismi odierni.

Il film è stato presentato alla fine di giugno nel Cinema
Beltrade Milano e il sei e sette luglio sarà proiettato nell’Arena Argentina di
Catania, per poi passare, in settembre, al King.

“Fui incuriosita – racconta Maria
Arena, che si è formata a Milano, diventando regista nella Civica Scuola di
Cinema Luchino Visconti – dal primo ‘sciopero globale delle donne’, proclamato
in tutto il mondo l’8 marzo del 2017. Partecipai alla manifestazione milanese e
provai stupore nel vedere giovani e giovanissime parlare di femminismo. Così decisi
di seguire il movimento, con la telecamera sempre al seguito, fino all’8 marzo
dello scorso anno”.

“A mano a mano che giravo –
aggiunge, sottolineando di essere moglie e madre – sono divenuta consapevole
che i diritti conquistati dal femminismo vanno difesi e che il cammino non è
ancora finito”.

Il documentario racconta la
gestazione e la pubblicazione nel 2017 del “Piano femminista contro la violenza
maschile sulle donne e violenza di genere”, secondo cui il problema trae le sue
origini dalle strutture della società italiana. Un sistema definito sessista e
patriarcale dal “Non Una Di Meno”, che propone le linee guida essenziali per
uscire dalla violenza e superare l’asimmetria di potere tra i generi che la
produce. 

Nel film la regista dialoga anche,
idealmente, con due donne che si collocano agli albori del femminismo e sono
state rimosse dalla storia: Olympe De
Gouges
, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna e della
cittadina”, nel pieno della Rivoluzione francese (1791), e Mary Wollstonecraft, autrice di “Rivendicazione dei diritti della
donna” (1792).

Prodotto da Invisibile Film, il documentario è stato realizzato
grazie a un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso con la
collaborazione di Infinity Lab.

Il film è distribuito in sala da Movieday e si possono organizzare proiezioni andando sulla pagina del sito dedicata al film dove si può creare l’evento in accordo con i cinema di ogni città italiana.

Oltre che per “Gesù è morto per i peccati degli altri”, Maria
Arena – docente in Linguaggi e tecniche dell’audiovisivo della nuova Scuola di
Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dopo aver insegnato nella
stessa Aba etnea e in quelle di Palermo e Brera – è nota anche per la “San
Berillo Web Serie Doc”, realizzata tra il 2016 e il 2018 da un laboratorio da
lei stessa ideato e condotto come socia fondatrice dell’associazione catanese
“Trame di quartiere”.

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