Cinema

Maria Arena ci racconta il femminismo d’oggi

A sette anni da “Gesù è morto per i peccati degli altri”, dedicato ai temi della transessualità, della prostituzione e dell’esclusione sociale, la regista catanese Maria Arena ha realizzato “Il terribile inganno”, raccontando in prima persona il suo incontro con il movimento “Non Una Di Meno” e accompagnando il pubblico in un viaggio attraverso i femminismi odierni.

Il film è stato presentato alla fine di giugno nel Cinema Beltrade Milano e il sei e sette luglio sarà proiettato nell’Arena Argentina di Catania, per poi passare, in settembre, al King.

“Fui incuriosita – racconta Maria Arena, che si è formata a Milano, diventando regista nella Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti – dal primo ‘sciopero globale delle donne’, proclamato in tutto il mondo l’8 marzo del 2017. Partecipai alla manifestazione milanese e provai stupore nel vedere giovani e giovanissime parlare di femminismo. Così decisi di seguire il movimento, con la telecamera sempre al seguito, fino all’8 marzo dello scorso anno”.

“A mano a mano che giravo – aggiunge, sottolineando di essere moglie e madre – sono divenuta consapevole che i diritti conquistati dal femminismo vanno difesi e che il cammino non è ancora finito”.

Il documentario racconta la gestazione e la pubblicazione nel 2017 del “Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e violenza di genere”, secondo cui il problema trae le sue origini dalle strutture della società italiana. Un sistema definito sessista e patriarcale dal “Non Una Di Meno”, che propone le linee guida essenziali per uscire dalla violenza e superare l’asimmetria di potere tra i generi che la produce. 

Nel film la regista dialoga anche, idealmente, con due donne che si collocano agli albori del femminismo e sono state rimosse dalla storia: Olympe De Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, nel pieno della Rivoluzione francese (1791), e Mary Wollstonecraft, autrice di “Rivendicazione dei diritti della donna” (1792).

Prodotto da Invisibile Film, il documentario è stato realizzato grazie a un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso con la collaborazione di Infinity Lab.

Il film è distribuito in sala da Movieday e si possono organizzare proiezioni andando sulla pagina del sito dedicata al film dove si può creare l’evento in accordo con i cinema di ogni città italiana.

Oltre che per “Gesù è morto per i peccati degli altri”, Maria Arena – docente in Linguaggi e tecniche dell’audiovisivo della nuova Scuola di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dopo aver insegnato nella stessa Aba etnea e in quelle di Palermo e Brera – è nota anche per la “San Berillo Web Serie Doc”, realizzata tra il 2016 e il 2018 da un laboratorio da lei stessa ideato e condotto come socia fondatrice dell’associazione catanese “Trame di quartiere”.