Città Metropolitana di Catania, il Piano Strategico per la competitività territoriale - QdS

Città Metropolitana di Catania, il Piano Strategico per la competitività territoriale

Città Metropolitana di Catania, il Piano Strategico per la competitività territoriale

martedì 01 Novembre 2022

Strumento di orientamento indispensabile a guidare percorsi di sviluppo di medio-lungo periodo. Redatto da The European House Ambrosetti, già presente in Sicilia con diversi progetti

Ad ottobre è stato pubblicato il Piano Strategico della Città Metropolitana di Catania, uno strumento di orientamento indispensabile a guidare i percorsi di sviluppo di medio-lungo periodo dell’area vasta urbana, come definito dalla Legge numero 56 del 2014 (c.d. “Legge Delrio”).

Il Piano è stato redatto da The European House – Ambrosetti, già presente in Sicilia con numerosi progetti a supporto della competitività e attrattività territoriale.

La redazione del Piano ha previsto prima una corposa analisi socio-economica dei quattro “sub-ambiti” territoriali individuati dal Gruppo di Lavoro (Area Jonico-Etnea, Area Urbana Catanese e Etna Sud, Calatino Sud-Simeto e Etna Nord e Ovest), utile ad individuare i punti di forza e di debolezza di Catania nel confronto con le altre Città Metropolitane del Paese. A partire da questa analisi – anche attraverso l’analisi di casi benchmark nazionali ed internazionali – sono stati elaborati degli indirizzi (c.d. “Progetti Bandiera”) attorno ai quali costruire le attività di programmazione pubblica su un orizzonte di medio-lungo periodo (2030-2050).

Il futuro di Catania, secondo gli analisti del Piano, dovrà ruotare attorno a questi assi:

  • un grande “Piano Marshall” per l’istruzione che contrasti la povertà educativa e favorisca la coesione e la rinascita sociale del territorio: Catania è al 1° posto tra le 14 Città Metropolitane per tasso di dispersione scolastica (25,2% contro una media nazionale del 14%). Inoltre, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 46,5%, 4° valore più alto tra le Città Metropolitane, 1,6 volte superiore la media nazionale (29,4%);
  • potenziare la connettività con una strategia integrata (strade, porti e ferrovie) a supporto dell’attrattività e della crescita: il sistema di mobilità intra-metropolitana e le connessioni tra Catania e il resto della Regione risultano estremamente carenti, con la maggior parte dei flussi che oggi sono mono-direzionali verso il Comune di Catania, “appesantendo” il capoluogo e minandone il sistema di viabilità urbano ed extra-urbano;
  • avviare un percorso di rigenerazione urbana di scala metropolitana sostenibile e inclusivo: oggi il territorio è inficiato da trend di incuria e sotto-investimento, che innescano un circolo vizioso di disaffezione, calo della qualità della vita e dell’attrattività. Sono infatti presenti immobili e spazi pubblici, anche di assoluto pregio, inutilizzati, sottoutilizzati, o che necessitano di interventi di manutenzione significativi. Infine, la percentuale di suolo consumato è del 7,9%, superiore alla media nazionale pari a 7,1%;
  • creare un ecosistema che incoraggi l’azione imprenditoriale e attragga investimenti e imprese sul territorio: Catania è la prima Città Metropolitana della Sicilia per valore aggiunto e occupazione manifatturieri, rappresentando il 26% del Pil regionale. Tuttavia, il territorio si trova oggi a dover affrontare delle criticità strutturali, come il limitato sviluppo delle competenze (Catania presenta una quota di residenti con titolo di studio superiore al diploma pari al 12,2%, più bassa rispetto a Messina e Palermo, che registrano, rispettivamente, il 14,2% e il 12,4%) e la performance sub-ottimale rispetto al potenziale del settore agricolo e artigianale, dovuta ad una mancata o incompleta digitalizzazione e managerializzazione;
  • rendere la Città Metropolitana di Catania un centro di riferimento per i migliori talenti dell’area Mediterranea: per raggiungere tale obiettivo, occorre un mix di azioni, ovvero agire sulla rigenerazione urbana e la riqualificazione immobiliare, lanciare attività di promozione e divulgazione del territorio a livello internazionale, potenziare le infrastrutture di connettività e disporre di contributi fiscali.

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