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“Città non sicure”, lo pensa quasi un siciliano su 7: i drammatici dati

“Città non sicure”, lo pensa quasi un siciliano su 7: i drammatici dati

Il maggior elemento di degrado segnalato è il vandalismo, poi vagabondaggio e spaccio di droga

Sono tanti i siciliani che non si sentono al sicuro nelle proprie città e nei propri quartieri. Secondo il report dell’Istat, appena pubblicato, su “La percezione della sicurezza”, il 14,8% degli isolani definisce la zona in cui abita a rischio criminalità.

Di questi, circa il 2% percepisce il rischio in maniera importante, mentre soltanto il 26,8% ritiene che non ci siano problemi nella propria zona.

Tra gli elementi che portano a tale sensazione di insicurezza ci sono, in particolare, gli atti di vandalismo contro il bene comune: il 9,2% dei siciliani con più di 14 anni assiste spesso a questo genere di azioni nella propria zona. A seguire, il vagabondaggio, percepito come frequente dal 6,5% della popolazione, e quindi la droga, sia in termini di consumo, presente spesso per il 4,3% dei soggetti, che in termini di spaccio, al 3,8%.

La percezione della criminalità

Altro elemento di preoccupazione per il futuro, è l’andamento nel tempo della percezione della criminalità: per il 7% dei siciliani la situazione è peggiorata rispetto all’anno precedente. Nonostante tutto, la Sicilia si pone comunque al di sopra dei risultati nazionali e all’ottavo posto nella classifica nazionale in termini positivi.

Nell’intera penisola, infatti, il 20,3% degli italiani ritiene la zona in cui abita a rischio criminalità, mentre il 23,4% si considera al sicuro. Rispetto ai siciliani, poi, l’11,8% degli italiani ritiene che la criminalità sia aumentata rispetto a 12 mesi prima.

Per macroterritori, gli abitanti del Sud e delle Isole sono meno preoccupati di subire reati mentre, tra le regioni con la percezione di insicurezza più elevata si trovano la Campania, la Puglia e la Lombardia. Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e le province di Bolzano e Trento hanno i risultati migliori rispetto a sicurezza, rischio di criminalità percepito e degrado.

La paura del buio in strada

Uno degli elementi che è stato analizzato come indicatore del senso di sicurezza delle persone è il senso di agio o meno nel camminare al buio nella zona in cui si vive.

Alla domanda “quanto si sente al sicuro camminando da solo per strada al buio nella sua zona”, il 12% delle persone dai 14 anni e più afferma di sentirsi poco o per niente sicuro, con il 2% che si sente completamente insicuro.

Di contro, il 57,6% si sente abbastanza sicuro, e il 18,4% molto sicuro. La quota di persone “molto o abbastanza sicure quando camminano al buio”, pari al 76% nel 2022-2023, mostra una crescita di 15,4 punti percentuali rispetto ai dati del 2015-2016, e ancora migliore anche rispetto alle precedenti edizioni della indagine, considerato che il valore minimo, 59,6%, è stato toccato con la rilevazione del 2008-2009.

Fenomeni che incidono nella vita quotidiana

Anche il senso di insicurezza percepito quando si è soli nella propria abitazione è diminuito: la quota di persone che ha dichiarato di sentirsi poco o per niente sicura in casa da sola è passata dal 14,8% al 5,1%, con una diminuzione di 9,7 punti percentuali.

Malgrado i molteplici segnali positivi, però, permane comunque una quota importante di cittadini, pari al 24%, per la quale la criminalità incide sulle proprie abitudini di vita, dato comunque dimezzato rispetto al 48,5% del 2008-2009 e al 38,2% del 2015-2016.

La percezione di insicurezza è condizionata anche dalle caratteristiche personali come il genere, l’età e il livello di istruzione. Il senso di insicurezza, infatti, è significativamente più forte tra le donne rispetto agli uomini per tutte le dimensioni analizzate.

Donne ancora più insicure

Le donne sono il doppio più propense a sentirsi insicure quando escono da sole di sera e sono circa quattro volte più numerose nel dichiarare di non uscire di sera per paura. L’insicurezza cresce anche all’aumentare dell’età: è maggiore per le classi adulte e soprattutto per le persone fino ai 75 anni, età in cui prevale la quota di chi non esce mai. L’analisi combinata per età e genere rivela un andamento diverso tra i due sessi: le ragazze tra i 14 e i 24 anni mostrano un picco di insicurezza che diminuisce nelle fasce di età successive, ovvero tra i 25 e i 34 anni e tra i 35 e i 44 anni, per poi aumentare leggermente e stabilizzarsi. Al contrario, per i maschi l’insicurezza cresce progressivamente con l’età e raggiunge il suo picco intorno ai 75 anni.