Clima, ecco i dati dell’organizzazione metereologica - QdS

Clima, ecco i dati dell’organizzazione metereologica

Clima, ecco i dati dell’organizzazione metereologica

giovedì 06 Febbraio 2020

Non siamo in alcun modo
sulla buona strada”
, queste sono le parole di
Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale
(WMO, Word Meteorological Organization) a commento degli ultimi dati climatici
del 2019. L’Organizzazione ha colto l’occasione della COP 25 di Madrid per
pubblicare la versione provvisoria della
Dichiarazione sullo Stato del Clima Globale
, in cui viene presentato un decennio segnato da
eccezionali aumenti di calore, dalla ritirata dei ghiacci e da una crescita
senza precedenti del livello del mare.      

Le emissioni di anidride carbonica continuano a crescere: nel 2018 la CO2 ha raggiunto quota 407,8 parti per milione (ppm) e nel 2019 non vi è nessun segno di senso contrario (il dato definitivo verrà indicato a fine anno). L’aumento delle emissioni alimenta di anno in anno il riscaldamento globale e tutta una serie di effetti climatici a cascata.
Per quanto riguarda le temperature, secondo gli esperti della WMO il 2019 dovrebbe essere al secondo o terzo posto nella classifica degli anni più caldi mai registrati. Primo indiscusso rimane invece il 2016, iniziato con un episodio insolitamente forte di El Niño.          

La maggior parte del Pianeta ha registrato temperature più alte rispetto la media recente, specialmente Sud America, Europa, Africa, Asia e Oceania. Particolare preoccupazione la desta l’intensificarsi dei fenomeni meteorologici estremi, in particolare la distribuzione delle piogge, che è sempre più irregolare, rappresentando così una minaccia per l’agricoltura.
Secondo il documento sullo Stato del Clima globale, l’oceano, che funge da cuscinetto per assorbire il calore e l’anidride carbonica, sta pagando uno dei prezzi più pensanti dell’attuale cambiamento climatico. Il suo contenuto termico ha raggiunto livelli eccezionali e le ondate di calore marino sono in aumento.       

L’acidità dell’acqua di mare è aumentata del 26% dall’inizio dell’era industriale e gli ecosistemi vitali che ospita si stanno progressivamente degradando                                           

Il clima è lo stato medio
del tempo atmosferico a varie scale spaziali (locale, regionale, nazionale, continentale, emisferico o
globale) rilevato nell’arco di almeno 30 anni (secondo la definizione ufficiale
fornita dalla Organizzazione meteorologica mondiale).            

Il termine deriva dal greco clinamen che vuol dire “inclinato”: il clima è infatti in massima parte una funzione dell’inclinazione dei raggi solari sulla superficie della Terra al variare della latitudine; a ciascuna fascia climatica-latitudinale della Terra corrispondono caratteristiche fisico-ambientali diverse in termini di flora e fauna detti biomi (es. foreste pluviali, deserti, foreste temperate, steppe, taiga, tundra e banchisa polare), influenzando fortemente le attività economiche, le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio.

La principale caratteristica del clima rispetto al comune “tempo meteorologico”, oltre all’intervallo temporale di osservazione e studio, è l’avere un andamento che tende a mantenersi stabile nel corso degli anni pur con una variabilità climatica interannuale dovuta alle stagioni e di medio-lungo periodo che vi si sovrappone.

L’attenzione scientifica negli ultimi decenni si è spostata sempre più sulla comprensione o ricerca approfondita dei meccanismi che regolano il clima terrestre, specie in rapporto ai temuti cambiamenti climatici osservati negli ultimi decenni. La disciplina scientifica che studia tutti questi aspetti è la climatologia. Inoltre Nel 2018 c’è stata un’attiva stagione dei cicloni tropicali nell’emisfero nord. Il numero dei cicloni tropicali è stato sopra la media in tutti e 4 i bacini dell’emisfero nord. L’attività nell’emisfero sud è stata vicina alla media. 2 dei cicloni più forti dell’anno sono stati Mangkhut e Yutu nel Pacifico nordoccidentale. La diffusione del virus accelera: la Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto nei suoi aggiornamenti quotidiani che i casi d’infezione accertati sono saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore sulle 2.744 unità di ieri. Al momento i morti sono 106 totali e ci sono quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.

Vincenzo Spiteri

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