PALERMO – Nonostante, come indicano diversi osservatori, l’onda ambientalista di Greta Thunberg sia ormai finita e i partiti ambientalisti debbano trovare nuovi stimoli per allargare il bacino elettorale, i dati di Alleanza Verdi e Sinistra nelle ultime consultazioni europee in Italia, sembrano andare in senso opposto. Il partito di Fratoianni e Bonelli beneficia, in queste elezioni europee, di un milione e mezzo di voti, ben 500 mila in più rispetto alle politiche 2022, passando dal 3,5% al 6,73%. Con AVS la sinistra “rosso-verde” italiana sembra aver trovato un nuovo baricentro, senza la necessità di inventarsi un nuovo simbolo a ogni tornata elettorale, cominciando a eleggere dalle elezioni locali alle europee, senza psicodrammi per ogni voto o passaggio politico. A tal proposito interviene al QdS Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra.
Bonelli, inizierei con una valutazione sul risultato elettorale…
“È stato uno straordinario successo dovuto, essenzialmente, a due fattori con una premessa politica, l’aver costruito in questi anni un’identità politica che è stata apprezzata da una parte significativa dell’elettorato. Il primo dei due fattori è stato il programma, perché le nostre posizioni erano chiare, nette, non ambigue e tanto meno ondivaghe, non da politichese, per intenderci. Questo è valso sia sul tema della crisi climatica, su cui abbiamo detto e attaccato questa destra che fabbrica bugie su molte questioni e nasconde la verità agli italiani. La crisi climatica, non solo in Italia, causa tantissimi danni e tra questi il far aumentare la povertà sociale, pensiamo a quanto è successo in Emilia-Romagna con oltre 9 mld di euro di danni o alla siccità, che sta massacrando la Sicilia aumentando il processo di desertificazione e portando al razionamento dell’acqua potabile per oltre un milione di persone, anche a causa delle carenti infrastrutture dell’isola”.
Il secondo fattore?
“Le politiche economiche. Siamo quelli che hanno detto in maniera molto chiara a questa destra, che vuole avviare in Italia una politica dell’austerity con tagli alla spesa pubblica a partire dalla sanità fino al trasporto pubblico e alla scuola, che è necessario adottare una sorta di eco-patrimoniale per i grandissimi patrimoni. In Italia, oggi, 62 super ricchi hanno un patrimonio di circa 230 miliardi di dollari. Questo rappresenta la profonda iniquità sociale che c’è oggi nel nostro Paese e la soluzione è quella che chi è molto ricco deve dare un contributo di solidarietà, appunto l’eco-patrimoniale, per evitare che continuino i tagli alla spesa pubblica e per finanziare la transizione verde a favore dei ceti sociali più deboli”.
A proposito, invece, della politica estera?
“Anche su questo abbiamo una posizione netta e chiara. L’atteggiamento dell’Italia e dell’Europa è stato pavido nei confronti del popolo palestinese perché lì si stanno commettendo crimini contro l’umanità. Tutte posizioni che sono state apprezzate da una parte dell’elettorato, soprattutto i giovani e, non ultimo, le candidature che, assieme al programma hanno ribadito la nostra posizione politica coerente. Tutto ciò ci ha portato a sfiorare il 7% dei consensi”.
Anche il voto degli italiani all’estero vi ha premiato…
“Abbiamo ottenuto il 17%, tra gli italiani che hanno votato all’estero, e anche per questo vogliamo continuare a costruire per essere un punto di riferimento nella società per tutti quei settori sociali, anche produttivi ma popolari, per far sì che la crisi climatica si leghi alla giustizia sociale”.
Altro tema è quello della pace…
“Questa è, oggi, una grande emergenza. È necessario fermare l’escalation degli armamenti. Nel 2023, nel mondo, sono stati spesi 2.443 miliardi di dollari per gli armamenti mentre ci sono 750 milioni di persone che non hanno accesso al cibo”.
Sul tavolo del Parlamento Europeo ci sono argomenti che, da sempre, vi stanno a cuore. Sto parlando delle “case green”, della mobilità elettrica, dell’applicazione della direttiva Bolkestein…
“Non faremo mancare i nostri voti su un programma che veda il proseguimento della transizione verde. Uno dei nostri impegni sarà quello di implementare il ‘Fondo sociale per il clima’ per aiutare i ceti sociali più deboli, anche produttivi, al fine di accompagnare questa transizione. Ad esempio, rispetto alle ‘case green’, voglio dire che la fabbrica delle bugie di Giorgia Meloni è riuscita a dire che gli italiani sarebbero stati espropriati di 70-80 mila euro per la ristrutturazione delle proprie case, ma è falso perché la direttiva europea non prevede nessun obbligo né alcuna sanzione per i proprietari di case ma prevede invece un obbligo per gli Stati membri di trovare le soluzioni adeguate, anche incentivanti, per raggiungere l’obiettivo del 2030 che prevede che almeno il 16% delle abitazioni, che oggi sono in classe energetica più bassa, siano adeguate. È necessario, come dicevo, aumentare considerevolmente il ‘Fondo sociale per il clima’ anche per evitare gli errori del “Superbonus”, che ha permesso anche ai super ricchi di ristrutturare la propria casa con il denaro dei lavoratori, degli operai e dei pensionati italiani. Una vera e propria ingiustizia sociale”.
L’applicazione della direttiva Bolkestein in Italia sembra ancora una chimera. Sarò possibile “forzare la mano” al Governo italiano anche dall’Europa?
“Assolutamente sì. In Italia è in corso una privatizzazione delle spiagge con conseguente cementificazione e sottrazione della fruizione di un bene comune a tantissimi italiani. Oggi tutto ciò, per una famiglia, rappresenta un costo di 40-50 euro al giorno. Si tratta di un problema drammatico anche perché non ci sono più spiagge libere. A tal proposito, nelle scorse settimane abbiamo presentato una legge sulle ‘spiagge come bene comune’. Oggi più che mai è necessario dare il via alle gare e aumentare i canoni. Trovo inammissibile che, ad esempio, il Twiga di Briatore e Santanchè paghi 21 mila euro all’anno di concessione a fronte di un fatturato di oltre 8 milioni, perché significa che il costo annuale della concessione è pagato con l’affitto di un solo gazebo per venti giorni. L’attuale maggioranza sta difendendo i privilegi di pochi, i più ricchi, a scapito delle famiglie italiane”.
Parliamo adesso del futuro di AVS…
“Nostro obiettivo è utilizzare questo risultato elettorale per favorire un dialogo nel centro-sinistra, essere cerniera tra le opposizioni democratiche perché non possiamo più permetterci che le divisioni del 2022, quelle che hanno permesso a Giorgia Meloni di diventare presidente, proseguano. Oggi è necessario costruire un programma condiviso perché questa destra sta smantellando la definizione stessa della Repubblica Italiana, mettendo in discussione una figura di garanzia come quella del Presidente della Repubblica. Sta, inoltre, spaccando l’Italia con l’autonomia differenziata, che porterà il Sud a essere totalmente svenduto perché oggi è diventato la ‘merce di scambio’ che Meloni ha offerto a Salvini in cambio del premierato”.