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Clima, Greenpeace “Mare italiano sempre più caldo, superati i 27 gradi”

Clima, Greenpeace “Mare italiano sempre più caldo, superati i 27 gradi”
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Il rapido riscaldamento ha portato a una veloce stratificazione delle masse d’acqua superficiali fino a 15 metri di profondità

I sensori posizionati quest’estate da Greenpeace Italia a Portofino e sul versante settentrionale dell’Isola d’Elba hanno registrato un’anomalia termica, positiva di circa 2°C, con temperature superficiali che hanno raggiunto, e in alcuni casi superato, i 27°C in entrambe le stazioni e quindi, verosimilmente, in tutto il Mar Ligure. È quanto emerge dai dati preliminari raccolti dall’organizzazione ambientalista nell’ambito del progetto Mare Caldo, una rete di monitoraggio attiva in dieci Aree Marine Protette italiane e all’Isola d’Elba, in collaborazione con il Distav dell’Università di Genova e ElbaTech.

I dati raccolti nel Mar Ligure evidenziano un significativo assorbimento di calore nei mesi di luglio e agosto con una notevole stratificazione della colonna d’acqua. Nei mesi successivi, il calore si è distribuito più in profondità, con temperature che tra 30 e 40 metri hanno raggiunto i 22°C (Isola d’Elba) fino a ottobre. “Un segnale allarmante ma evidentemente ignorato dal nostro governo, che invece di proteggere l’ambiente e le persone dai cambiamenti climatici ha deciso di incentivare le trivellazioni, anche in mare, e l’uso di gas fossile”, sottolinea l’associazione.

Il rapido riscaldamento della temperatura del mare – spiega Greenpeace – ha portato a una veloce stratificazione delle masse d’acqua superficiali fino a 15 metri di profondità, che si sono mantenute ben separate dalle acque più profonde, dove sono state registrate temperature inferiori alla norma. Nei mesi successivi il calore assorbito dagli strati superficiali si è distribuito nella colonna d’acqua. In particolare, nella stazione all’Isola d’Elba per tutto il mese di ottobre sono state registrate temperature anomale di 21-22°C fino a 40 metri di profondità.

 Il progetto Mare caldo è iniziato a fine 2019 con una stazione pilota installata da Greenpeace Italia nel mare dell’Isola d’Elba. Al monitoraggio oggi aderiscono altre dieci Aree Marine Protette: Portofino e Cinque Terre in Liguria; Capo Carbonara, Tavolara-Punta Coda Cavallo e Isola dell’Asinara in Sardegna; Isole di Ventotene e Santo Stefano nel Lazio; Plemmirio in Sicilia; Torre Guaceto e Isole Tremiti in Puglia; Miramare in Friuli-Venezia Giulia.