Roma, 4 dic. (askanews) – Il via libera al pacchetto dell’Ocm Vino risponde a molte delle richieste di Coldiretti verso la semplificazione e la trasparenza in etichetta in un momento delicato per il settore dal punto di vista del commercio internazionale, con il problema dei dazi, e dei consumi interni. E’ il commento della Coldiretti all’approvazione delle misure per il comparto con l’accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento che rappresenta comunque un punto di partenza e non di arrivo, con la necessità di continuare a lavorare per garantire ai nostri prodotti il giusto collocamento sul mercato, valorizzandone appieno l’identità e l’eccellenza.
Tra le misure, importante aver evitato che venisse imposto un vincolo di cinque anni ai finanziamenti per la ristrutturazione vigneti per chi avesse usufruito di fondi per l’estirpo permanente, come espressamente richiesto da Coldiretti. Bene anche aver assicurato più trasparenza in etichetta sui vini dealcolati, in particolare per l’uso dei termini “senza alcol” e “ridotto alcol”, evitando soluzioni che avrebbero confuso i consumatori.
Significativa anche la previsione di autorizzazioni – continua Coldiretti – che avranno durata più lunga e meno sanzioni, così come le misure di crisi che saranno più facili da attivare e finanziare, al pari di quelle che sostengono le imprese nella lotta alle malattie infestanti gravi e al cambiamento climatico e nella ricerca di maggiore sostenibilità.
Per sostenere il settore, come auspicato più volte da Coldiretti, alle prese con i dazi imposti dagli Usa, è positiva la previsione di campagne promozionali nei Paesi terzi cofinanziate fino al 60% dall’Ue, integrabili da fondi nazionali, con programmi rinnovabili fino a nove anni, con l’auspicio che la misura possa essere ulteriormente potenziata.
L’accordo rafforza anche il sostegno al turismo enologico e alle iniziative promozionali, importanti per sostenere un fenomeno, quello dell’enoturismo, che solo quest’estate ha portato oltre otto milioni di italiani nelle vigne, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Il settore vinicolo italiano – ricorda Coldiretti- rappresenta uno dei pilastri dell’economia agroalimentare nazionale, con un fatturato complessivo che ha raggiunto i 14,5 miliardi di euro. A gestire questo patrimonio ci sono 241.000 imprese viticole, distribuite su una superficie di 681.000 ettari, con Veneto, Sicilia e Puglia in testa per estensione. Il 78% della superficie – corrispondente a circa 532 mila ettari – è destinato alle Ig (65% Dop e 14% Igp), oltre a una biodiversità non ha paragoni al mondo grazie a 570 varietà indigene autoctone.

