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Coldiretti: con cementificazione persi 1,2 mln cibo all’anno

Coldiretti: con cementificazione persi 1,2 mln cibo all’anno

Serve approvare la legge sul consumo di terra fertile

Roma, 4 dic. (askanews) – L’erosione dei terreni fertili a causa di cementificazione e degrado fa sparire ogni anno cibo per 1,2 miliardi di euro, mettendo a rischio la sovranità alimentare del Paese in un momento delicato a causa delle tensioni internazionali. È l’allarme lanciato da Coldiretti, sulla base di dati Ispra, in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre.

Dai Censimenti agricoli tra il 2000 e il 2020 emerge che la superficie agricola complessiva è scesa da 18,8 milioni di ettari a 16,1 milioni, con una diminuzione netta di 2,7 milioni di ettari, secondo l’elaborazione Coldiretti su dati Istat. Questo processo ha generato serie conseguenze sulla cura del territorio e sulla sicurezza idrogeologica italiana, intensificando gli impatti dei mutamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi.

Un fenomeno che non si arresta. Secondo l’ultimo Rapporto Ispra nel 2024 sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri quadrati, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente, con cantieri e impianti fotovoltaici tra le principali cause.

L’espansione incessante delle zone urbanizzate ostacola l’assorbimento adeguato delle acque piovane, che scorrono invece in superficie, elevando i pericoli di inondazioni e smottamenti. Oggi più del 90% dei comuni italiani – nota Coldiretti – ricade in zone esposte a rischi idrogeologici quali frane e allagamenti, una situazione aggravata dai cambiamenti climatici, con eventi estremi più frequenti, anomalie stagionali e precipitazioni brevi ma violente.

Occorre salvaguardare il capitale agricolo e i suoli produttivi, valorizzando il ruolo sociale, culturale ed economico delle imprese rurali nelle aree interne. Una posizione condivisa dal 78% degli italiani, secondo il report Coldiretti/Censis 2025, che considerano l’agricoltura il baluardo più efficace per prevenire il dissesto idrogeologico e tutelare il paesaggio.

Da ciò deriva l’urgenza di misure rapide per bloccare il consumo di suoli fertili, a iniziare dall’approvazione della legge sul consumo di suolo bloccata da tempo in Parlamento e che – secondo Coldiretti – potrebbe fornire all’Italia uno strumento innovativo e avanzato.

Ma il suolo va ripristinato anche nelle città dove le aree verdi urbane rappresentano solo il 2,9% dei territori comunali e i parchi e giardini con aree gioco una porzione ancora più piccola. Da qui l’appello di Coldiretti alla pubblica amministrazione per un cambio di passo necessario a garantire la presenza di alberi, fondamentali per la salute fisica e mentale, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature.