Roma, 29 apr. (askanews) – Le previsioni meteo favorevoli con sole e caldo in tutta Italia trainano la vacanza in agriturismo, con seicentomila presenze attese per i giorni che ruotano attorno al primo maggio, secondo le stime di Coldiretti e Terranostra Campagna Amica, cogliendo l’occasione dell’ultimo ponte di primavera. La vacanza in campagna si conferma dunque tra le scelte più gettonate, con molte strutture che registrano il tutto esaurito. Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria sono in testa alle regioni più frequentate.
Le attività preferite risultano le degustazioni ma la crescita del turismo esperienziale ha portato gli agriturismi ad ampliare l’offerta anche al wellness e alle attività sportive e didattico-culturali, capaci di conquistare sia i grandi che i bambini.
I ponti primaverili confermano anche l’ascesa dell’enoturismo, con un aumento delle presenze stimato in oltre il 10% rispetto allo scorso anno, sottolinea Coldiretti. Ma ottimi segnali vengono anche dagli altri comparti, come il birraturismo, l’oleoturismo e il turismo dei formaggi.
Secondo l’analisi Terranostra su dati Istat, sono 26.129 le aziende agrituristiche attive, il 41% in più rispetto al 2008. Gli agriturismi con alloggio sono ben 21.163, circa l’81% del totale, offrendo complessivamente 303mila posti letto, in media 14 per struttura, evidenziando la dimensione familiare e accogliente dell’ospitalità agrituristica. Sono, invece, 13.023 gli agriturismi che propongono ristorazione, per un totale di 535mila posti tavola, con una media di 41 coperti per azienda. A questi si affiancano 6.530 aziende che offrono degustazioni (+115% rispetto al 2008), e 12.973 strutture che propongono attività ricreative, sportive e culturali, un settore in crescita del 25% negli ultimi quindici anni.
Dal punto di vista geografico – continua Coldiretti -, gli agriturismi svolgono anche un ruolo fondamentale nel presidio del territorio: il 31% si trova in zone montane e il 53% in aree collinari, con una presenza diffusa che vede almeno un agriturismo nel 64% dei comuni italiani, contro il 41% registrato nel 2004. Ma è anche un motore di valorizzazione sociale: circa 1.000 strutture operano in comuni “non turistici” e il 50% si trova in paesi con meno di 5.000 abitanti, contribuendo a mantenere vive le aree rurali più marginali.

