Roma, 10 dic. (askanews) – Il taglio di due terzi delle giornate di pesca sarebbe “un colpo mortale alla Flotta italiana, l’ennesimo inferto al settore da una Commissione Ue sempre più distante dalla vita delle imprese, come dimostra anche l’annunciata riduzione dei fondi”. A denunciarlo alla vigilia del Consiglio Agrifish a Bruxelles è la Coldiretti Pesca, che sollecita un intervento per fermare la proposta dell’esecutivo Von der Leyen che rischia di cancellare con un tratto di penna anni di sacrifici, investimenti e impegno dei pescatori italiani sul fronte della sostenibilità, con chiusure di aree e zone vietate per tutela ambientale.
I tagli annunciati “appaiono del tutto irragionevoli”, con una drastica riduzione del 64% per lo strascico e del 25% per i palangari nel Tirreno, senza contare un ulteriore -12% sulla pesca demersale in Adriatico e un -10% sui pelagici. Grave anche il limite alle catture di gamberi di profondità nel Levante, Stretto di Sicilia e Mar Ionio.
Norme che, sottolinea Coldiretti, metterebbero a rischio la tenuta di centinaia di aziende, l’economia delle comunità costiere e l’accesso dei consumatori al pescato italiano fresco e garantito, favorendo ancora una volta le importazioni. Basti ricordare che la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti di pesce è passata nel giro degli ultimi quarant’anni dal 30% all’85%, secondo l’analisi di Coldiretti Pesca.
Nella stessa linea va la scelta della Commissione di ridurre da 6,1 miliardi a poco più di 2 miliardi le risorse per la filiera, con una perdita netta del 67%. “Una proposta folle” contro la quale i pescatori italiani si mobiliteranno assieme a Coldiretti il 18 dicembre a Bruxelles, con una manifestazione per denunciare l’ennesimo attacco al settore frutto di un estremismo ambientalista lontano dalla logica.
La filiera della pesca, conclude Coldiretti, conta in Italia circa 12mila imbarcazioni per un giro d’affari complessivo di poco meno di 750 milioni di euro.

