Roma, 4 dic. (askanews) – Gli arrivi di olio dalla Grecia a prezzi intorno ai 4 euro al chilo, fanno crollare i prezzi di dell’olio italiano che questa settimana hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi tre anni. A denunciarlo sono Coldiretti e Unaprol commentando il sequestro in Puglia di 14.000 litri di olio evo senza indicazione dell’origine obbligatoria, presumibilmente proveniente dalla Grecia, effettuato dall’Icqrf Puglia e Basilicata, insieme alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Nei primi otto mesi dell’anno gli arrivi di olio d’oliva vergine ed extravergine sono aumentati in quantità del 78%, con un’impennata proprio dalla Grecia (+139%), secondo l’analisi Coldiretti sui dati Ismea.
Una vera e propria invasione il cui risultato, sottolineano Coldiretti e Unaprol, è stato quello di mettere all’angolo i produttori italiani, con il prezzo dell’extravegine nazionale ormai in caduta libera, tanto da aver perso nel giro di un paio di mesi quasi tre euro al chilo, scendendo sotto i 7 euro. “Non possiamo più accettare che il lavoro delle nostre imprese venga vanificato dall’azione di veri e propri trafficanti di olio e da speculazioni che portano il prezzo dell’extravergine italiano sotto i costi di produzione – accusa il presidente di Unaprol e vicepresidente nazionale di Coldiretti, David Granieri – E’ urgente di dotare il comparto di strumenti più efficaci per combattere questi fenomeni”.
Coldiretti e Unaprol hanno proposto al tavolo olivicolo nazionale un rafforzamento del Portale Sian, introducendo l’obbligo di registrazione delle contrattazioni non solo dell’olio sfuso, ma anche delle olive da olio, per ottenere un dato aggregato e geograficamente definito, capace di restituire il giusto valore ai produttori e al Made in Italy olivicolo. L’obiettivo è arrivare a un quadro completo delle diverse fasi di scambio, con informazioni riferibili alle singole piazze di contrattazione, così da garantire un riferimento oggettivo, non manipolabile e realmente rappresentativo per l’intera filiera.

