Colombaia, stallo sui 27 milioni assegnati - QdS

Colombaia, stallo sui 27 milioni assegnati

Colombaia, stallo sui 27 milioni assegnati

venerdì 07 Luglio 2023


L’allarme dell’associazione “Salviamo la Colombaia”: “Preoccupati dal silenzio della Regione siciliana”. Lo storico bene culturale è destinatario di ingenti fondi ma ad oggi non è stato speso neanche un centesimo

TRAPANI – In tutto sono 27 milioni di euro i fondi disponibili, eppure ancora niente è stato fatto per i lavori di ripristino di restauro dell’antico maniero della Colombaia, o Torre Peliade, l’antica fortezza medievale che si trova su una isoletta all’estremità occidentale del porto di Trapani.

A denunciare il nulla di fatto è l’associazione “Salviamo la Colombaia”, che scrive tutta la propria preoccupazione per il mancato inizio dei lavori in una nota, a firma di Luigi Bruno, presidente dell’associazione.
“Nella Regione Sicilia – scrive in una nota – vi sono stati dei rimaneggiamenti attraverso i quali è stata rilevata la scarsa o nessuna a attenzione sulla utilizzazione del Pnrr. Abbiamo preso atto del d.d.s. n.5125 del 21/11/2022 con il quale veniva accertata in entrata la somma di 27 milioni di euro per il finanziamento dell’intervento n.13 ed il relativo piano di riparto in diversi esercizi finanziari. Con tale piano di riparto abbiamo rilevato che è stata assegnata la somma di 2.500.000 da utilizzare nel corso dell’anno 2023 e purtroppo non è stata rilevata alcuna notizia sull’iter della pratica relativa”.
Nella lettera si legge la delusione nel notare come, in 21 anni di attività dell’associazione, “nessun partito politico locale e regionale ha saputo assumere una precisa posizione al riguardo. Molte inutili e pompose parole, mai un atteggiamento, una decisione, una caparbietà che potessero fare capire il loro vero interesse”.

Una dolorosa constatazione di disinteresse, che esce fuori in maniera palpabile dalle parole di Bruno: “Il silenzio che alita attorno a tale problema lascia un profondo senso di preoccupazione per la ormai documentata mancata capacità/volontà ad operare nell’interesse non solo di un bene di grande valore ma di una cittadinanza che ha sofferto e soffre per un silenzio che dura da troppo tempo”. Un silenzio che cala pesante su un bene, il castello della Colombaia che, solo nel 2021, appena due anni fa, era stato presentato come emblema della volontà di restituire all’Italia, grazie ai fondi del Recovery, luoghi di straordinaria bellezza che potrebbe diventare un’attrattiva turistica. Si trattava del faraonico progetto dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini, che voleva utilizzare i fondi del Pnrr per ridare vita a tanti luoghi “dimenticati” in tutto il territorio siciliano e nazionale.

Il progetto prevedeva 14 interventi su altrettanti “grandi attrattori culturali”. Per un ritorno turistico non indifferente, una parte della fortezza trapanese, dovrebbe essere destinata all’accoglienza. E già i risultati raggiunti ormai da qualche anno nelle settimane della manifestazione delle “Vie dei tesori”, che permettono di visitare diversi beni altrimenti non fruibili nel resto dell’anno, fanno ben sperare. Il castello della Colombaia, infatti, è sempre tra i più visitati, a dimostrare l’affetto e l’attaccamento dei trapanesi. Non solo, mostra come la struttura sia ancora in grado, anche nelle sue condizioni di fatiscenza, di irradiare fascino sui tanti turisti che si trovano a passare dalle coste della città. Un tesoro che non viene valorizzato, che tanto potrebbe dare alla cittadinanza in termini di sviluppo culturale ed economico. Finora, solo tante belle parole, quelle dei politici e dei governanti a tutti i livelli istituzionali, eppure i mesi sono passati e nulla è stato fatto, né dal vecchio né dall’attuale governo.
La richiesta di Bruno, in nome di “Salviamo la Colombaia”, è semplice: “Chi di dovere si assumesse e portasse a termine, responsabilmente ed in tempi brevi ed al fine di evitare che le somme destinate cadano in prescrizione, l’impegno preso”.

Vincenza Grimaudo

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