In Colorado ottobre è il mese del patrimonio italo-americano. Un mese speciale a livello nazionale, un momento per riconoscere il contributo e l’eredità degli immigrati italiani e dei loro discendenti negli Stati Uniti d’America e nello Stato. La ricorrenza prevede eventi comunitari, celebrazioni culturali e riflessioni storiche. Le attività spesso mettono in risalto la storia degli italoamericani nel “Centennial State”, dalla loro presenza nelle prime miniere alla loro influenza su istituzioni come il Colorado Ballet.
Un mese speciale che, quest’anno, diventa – se possibile – ancora più speciale la Società Dante Alighieri di Denver, fondata da Giulio Marcantonio e attualmente presieduta da John Giardino, compie 40 anni. Per capire il ruolo e il peso della Società, va notato che dal 2019 il governatore del Colorado, Jared Polis – tuttora in carica – firma ogni anno un proclama che designa ottobre come Mese del Patrimonio Italiano in Colorado. La Dante Alighieri Society di Denver ha redatto il proclama, sottolineando i molti modi diversi in cui gli italiani hanno contribuito alla nascita di numerose attività all’interno dello Stato.
“Quest’anno stiamo facendo qualcosa di più perché è il quarantesimo anniversario della fondazione, e soprattutto per ottobre perché ottobre è stato proclamato dal governatore come il mese italiano” spiega ad askanews Anne Cucchi che per la Dante Alighieri si occupa di formazione ed è presidente della scuola italiana. “Avremo una grande, grande festa il 24 ottobre”, promette. Camilla Marcantonio, vedova del fondatore della Società, racconta gli inizi di grande impegno. “Mio marito (scomparso 12 anni fa, ndr) fece di tutto per mettere insieme la Società Dante Alighieri di Denver nel 1985, con suo fratello Gianfranco Marcantonio e con altre persone: cominciarono a insegnare l’italiano, a dare borse di studio e invitare molti artisti italiani, esponenti della cultura e del folkore”.
Fu proprio nel 1985, anno della nascita della Società che arrivò il Coro 7 Laghi (fondato a Varese nel 1963) nell’ambito della sua prima tournée negli Usa: dal 16 ottobre al 29 ottobre viaggiò tra Denver, New York, Boulder e i suoi membri divennero Cittadini onorari di Pueblo. Prima di una serie di tournée, per la verità che videro più volte il ritorno a Denver delle voci varesine, tanto amate: bis nel 1988 e nel 1992. Sempre per merito dei Marcantonio e della Società, sul Chicago Sun-Times del 19 giugno 1992 comparve una foto iconica, scattata a Denver: la partita a Scacchi di Marostica a Personaggi Viventi, uno degli spettacoli storici italiani più richiesti e rappresentati nel mondo che aveva portato nel “Centennial State” i fasti del Rinascimento con la sua sontuosità scenografica e i suoi costumi. “Giulio, mio cognato, il fondatore, voleva far conoscere alla gente di Denver un’Italia non sempre collegata a spaghetti e mandolino, ai soliti luoghi comuni”, spiega ad askanews Pamela Marcantonio, vedova di Gianfranco Marcantonio. “L’idea di Giulio e del comitato che mise insieme, era di portare a Denver la cultura italiana di livello”, aggiunge. “Questo è stato per loro. Ancora lo è per noi. Resta sempre e tuttora la missione della Società”.
La Dante Alighieri di Denver venne organizzata per diffondere la cultura ma anche la lingua italiana. “Per questo hanno fondato l’unica scuola italiana di Denver” racconta Cucchi. “Ho incominciato a lavorare con la scuola circa due anni e mezzo fa e devo dire che sta crescendo molto; è divisa in quattro trimestri e si va dalla classe prima fino alla classe di conversazione, pura conversazione. Molti studenti si iscrivono per poi viaggiare in Italia o ad esempio per vivere sei mesi in Italia e sei mesi qui a Denver. La scuola è per adulti, dai 18 anni in avanti, e abbiamo aggiunto recentemente delle classi Zoom. Sono per chi viaggia molto o per chi non vive a Denver o addirittura fuori dal Colorado: abbiamo molti studenti dalla Pennsylvania, da New York, dalla Florida e anche dalla California. Per quest’ultimo trimestre, sono 137 studenti divisi in 18 classi con 5 insegnanti” aggiunge.
Quanto ai festeggiamenti italiani in Colorado, per la verità non si chiuderanno a ottobre. Una data molto attesa è quella dell’apertura del “Leonardo da Vinci Museum of North America” che ospiterà le invenzioni del genio toscano e sarà il primo del suo genere in Nord America. “Dedicato a Leonardo esisteva un programma itinerante che aveva viaggiato in molte città degli Stati Uniti ed è stato lasciato alla città di Pueblo perché anche lì ci sono molti italiani” spiega Cucchi. “L’apertura è prevista più o meno per la fine di novembre, speravano di farla per ottobre ma ci sono sempre ritardi quando si organizzano cose del genere. L’edificio sorgerà sulla Riverwalk, una zona turistica e questo è bene”.
Peraltro anche Pueblo ha una Dante Alighieri Society, fondata – addirittura prima di quella di Denver – da Padre Christopher Tomatis il 24 ottobre 1977 e ratificata a Roma il 3 dicembre dello stesso anno. L’attuale presidente è il Chris Picicci, docente d’italiano alla Colorado State University Pueblo. A dimostrazione che il Colorado, quando si parla di comunità italiana, non smette mai di stupire.

