Piero Sonaglia, com'è morto: una tragedia assurda, ci sarà l'autopsia - QdS

Piero Sonaglia, com’è morto: una tragedia assurda, ci sarà l’autopsia

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Piero Sonaglia, com’è morto: una tragedia assurda, ci sarà l’autopsia

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domenica 03 Aprile 2022

Secondo quanto ricostruito, Sonaglia, 51 anni, se n'è andato venerdì primo aprile sulla porta dello spogliatoio dopo aver finito una partita di calcetto

Il mondo di Amici di Maria è ancora in lutto, per la morte di Piero Sonaglia, lo storico assistente di Maria De Filippi.

Come è morto

Secondo quanto ricostruito, Sonaglia, 51 anni, se n’è andato venerdì primo aprile sulla porta dello spogliatoio dopo aver finito una partita di calcetto.

Sonaglia, con il figlio di 25 anni – primogenito di quattro, rispettivamente di 22,16 e 6 anni – con la loro squadra avevano appena finito una partita sui campi di via Amenduni. Alla fine dell’incontro un malore, fatale: inutili i soccorsi. E’ stato stabilito di effettuare l’autopsia.

Chi era?

Piero Sonaglia ha fatto parte di tutte le trasmissioni della Fascino: da Uomini e Donne a Tu si que Vales fino a C’è Posta per Te e da diverso tempo i telespettatori avevano notato la sua assenza nei programmi di Canale 5. 

Per moltissimi anni è stato uno dei punti di riferimento delle trasmissioni di Maria De Filippi. In particolare a Uomini e Donne, dove veniva spesso inquadrato perché responsabile degli ingressi dei protagonisti e per il celebre momento dell’entrata in studio delle “due sedute”.

Il ricordo di Maria De Filippi

«Fa davvero malissimo – scrive Maria De Filippi sul profilo ufficiale di Amici – La tua voce, il tuo volto, il
tuo sguardo attento, il tuo modo di esserci, la tua capacità di ascoltare. Sempre teso a cercare di fare la cosa giusta. Ho iniziato con te. Ho vissuto il mio lavoro sempre con te, il tuo sorriso e le tue spalle forti, pronto a portare la tua squadra e me per prima, sempre sani e salvi in porto. Nel modo giusto,
per tutti. E ogni volta che sarò in studio non smetterò di cercare il tuo sguardo nella certezza che ti troverò, che mi capirai, in un secondo come sempre, nella certezza che alzerai il pollice per dirmi che va tutto bene. Ti ho voluto bene, ti voglio bene e te ne vorrò sempre».

Parole di affetto da tantissimi, e anche da Gerry Scotti che usava chiamarlo in studio urlando «Pierooooo» a Tu Si Que Vales: «Perdiamo il più bravo di tutti, un professionista cortese sempre con il sorriso sulle labbra. Già ci manca».

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