Home » Fine vita, come funziona in Italia: la sentenza Cappato, requisiti e precedenti

Fine vita, come funziona in Italia: la sentenza Cappato, requisiti e precedenti

Fine vita, come funziona in Italia: la sentenza Cappato, requisiti e precedenti
Suicidio assistito – Eutanasia – fine vita – Imagoeconomica

L’Associazione Luca Coscioni comunicato la notizia della morte dello scrittore Daniele Pieroni, affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson

L’Associazione Luca Coscioni comunicato la notizia della morte dello scrittore Daniele Pieroni, affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson che per: “una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno”. Si tratta del primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana, avvenuto dopo l’approvazione a febbraio della legge regionale su tempi e modalità. 

Il comunicato di Marco Cappato

Si legge in un comunicato di Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: “La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale”. Nella nota viene criticata l’impugnazione della legge da parte del Governo Meloni, che tuttavia non ha impedito l’attuazione della stessa nella regione Toscana: “È una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone”.

La normativa sul fine vita in Italia

Il dibattito sul fine vita va avanti da diversi anni nel nostro Paese. Il suicidio assistito, cioè la possibilità di auto-somministrarsi un farmaco letale (a determinate condizioni), in Italia non è regolamentato da alcuna legge, ma è reso legale da una sentenza della Corte Costituzionale datata 2019. In quell’occasione la Consulta decise di non punire Marco Cappato per aver accompagnato Fabiano Antoniani (Dj Fabo) in Svizzera, dove l’uomo, paralizzato, ha potuto porre fine alla propria vita. La sentenza Cappato regola da allora il fine vita, lasciando la gestione alle singoli regioni, e da anni si discute in Parlamento di una legge nazionale. 

La stessa sentenza ha anche stabilito i quattro requisiti che l’Asl deve verificare per poter dare autorizzazione a procedere con il sucidio medicalmente assistito. Questi sono: la facoltà di prendere decisioni libere e consapevoli da parte della persona interessata; l’irreversibilità della patologia; la malattia fonte di sofferenze fisiche e psicologiche e, infine, che la persona sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale (inclus trattamenti sanitari farmacologici, e non solo macchinari come ventilatori e respiratori). L’Asl ha 15 giorni per incaricare una commissione della valutazione, con risposta entro 30 giorni e trattamento in 7. Il farmaco, dal costo di 35 euro, è pagato dallo stessa Regione. 

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI