Tutte le Religioni del mondo vogliono conoscere Dio
Tutte le Religioni del mondo vogliono conoscere Dio, quel “Mistero invisibile” che l’uomo da sempre vorrebbe percepire, vedere e incontrare. Ma quale “Religione” è la “Vera Religione”? Quale “Fondatore” ci rivela veramente Dio? Come possiamo discernere la “Verità” su argomenti come questi, così importanti, fondamentali e di difficile soluzione? Quale “fede” l’umanità deve seguire? Chi ci può veramente “salvare”? Quando vogliamo dimostrare che un bambino sia veramente figlio di quel padre e di quella determinata madre, come facciamo?
Molto semplice, mi risponderete: basta effettuare il test del Dna, oppure farsi rilasciare dall’anagrafe un estratto di nascita, oppure chiedere la testimonianza di due persone per accertarne la paternità e la maternità. Ma come facciamo a dimostrare che un “uomo” è “veramente” il “Figlio di Dio” e che ci rivela il suo “Vero Volto” e i suoi pensieri? Come possiamo accertare che Gesù Cristo, o Maometto, o Sathya Sai Baba o qualsivoglia “profeta” di questo mondo sia veramente l’”Inviato” di Dio? Quali motivi “ragionevoli” possiamo apportare a favore di uno o dell’altro per affermare che ci riveli quel “Dio invisibile” che ogni Religione vorrebbe conoscere?
Come può un uomo conoscere Dio, l’Invisibile per definizione, come può enunciarne le qualità o conoscere i suoi pensieri dal momento che non si vede e non si sente? L’uomo può solo immaginarLo, può solamente dire “secondo me”. Dio potrebbe avere questi o altri attributi, essere o non essere così, pensare o non pensare in questo o in altro modo. Se una persona si nascondesse dietro una parete, come si potrebbe descriverla, conoscerla, dal momento che non la si vede e non la si sente parlare? Si potrebbe solo tentare di indovinare la sua identità: alcune sue qualità potrebbero corrispondere al vero, altre no. E, allo stesso modo, come è possibile affermare che tutte le Religioni sono “proiezioni” degli uomini, eccetto il Cristianesimo e le sue radici (Ebraismo)? Ebbene, solo di Gesù possiamo apportare “motivi ragionevoli” per affermare che è veramente l’Unigenito “Figlio di Dio”, l’”Inviato di Dio”, il “Vero Profeta di Dio”, l’Unico “Salvatore” del mondo che ci rivela il “Vero Volto” di Dio. Sono “motivi” che non si avvalgono della fede dei credenti, ma esclusivamente di considerazioni storico-temporali, di constatazioni reali, di fatti ineludibili, dinanzi ai quali ogni uomo dovrebbe, per onestà intellettuale, quantomeno interrogarsi sulla “Vera Identità” di Gesù Cristo. Sono “motivi” che possono aiutare la ragione umana a cercare e ad aprirsi alla Verità.
Desidero pertanto elencare solamente alcune delle innumerevoli profezie che si sono realizzate in Gesù Cristo. La prima riguarda il Patriarca Giacobbe che prima di morire benedice i suoi 12 figli; quando arriva al quartogenito, di nome Giuda, profetizza dicendo: “Non sarà tolto lo scettro da Giuda, né il bastone del comando tra i suoi piedi finché non venga colui al quale appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli” (Gen 49,10). Ebbene il Regno di Giuda durerà fino a Erode, ultimo re dei Giudei: siamo nel tempo in cui è arrivato Gesù Cristo. Strane coincidenze?! Il profeta Michea ha scritto: “E tu Betlemme così piccola per essere fra i capoluoghi di Giudea, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele e le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti”(Mi 5,1). Anche questa profezia si realizzerà in Gesù, nato proprio a Betlemme. Nei capitoli 52 e 53 del profeta Isaia e nel Salmo 22 sembra rivivere tutta la passione di Gesù Cristo, narrata secoli prima della sua venuta. Oppure chiediamoci: perché, in tutte le nazioni del mondo, siamo nell’anno 2021? Tutto il mondo ha adottato il computo della nascita di Gesù Cristo e questa data fa parte ormai della Storia umana. Dinanzi a queste poche considerazioni dovremmo almeno, per onestà intellettuale, porci un interrogativo e cercare la verità: non è Gesù Cristo l’Unigenito Figlio di Dio?
Don Piero Galvano
Direttore della Caritas Diocesana di Catania