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Come sta Papa Francesco, Alfieri: “Non è fuori pericolo, ma è grave”

Come sta Papa Francesco, Alfieri: “Non è fuori pericolo, ma è grave”
Papa Francesco

Le condizioni di Papa Francesco e le parole del responsabile medico del gemelli Alfieri: “Non è fuori pericolo”

Papa Francesco non è adesso in pericolo di vita, ma non è fuori pericolo. Questa è la notizia più importante trapelata dal prof. Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica del Gemelli di Roma. Ecco cosa ha detto ieri al punto stampa coi giornalisti.

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Alfieri: “Ciò che viene scritto nei bollettini è la verità per volere del Papa”

Il Papa non è fuori pericolo. Adesso non è in pericolo di vita, ma non è fuori pericolo”. Queste le parole pronunciate alle 17.30 dal professor Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica del Gemelli che sta seguendo Papa Francesco. Il medico fa sapere, davanti alle televisioni di tutto il mondo, che “ciò che viene scritto sui bollettini è la verità, per volere anche del Papa. Non facciamo fake news ribadisce è stato lo stesso Pontefice a chiederci di dire la verità. Il Papa sa che la situazione è grave, ma ha un cuore forte e la testa di un 60enne. È stato curato a casa, ma poi quando non è stato più possibile curarlo a Santa Marta è venuto in ospedale. Il Papa non è come gli altri 88enni che stanno in poltrona a riposo. Lui non si risparmia, si è affaticato”.

“Il Santo Padre sta rispondendo alle terapie che gli vengono somministrate spiega ancora i primario – non sono state cambiate ma potenziate. Ha un respiro spontaneo, si alimenta, non è attaccato a nessun macchinario, quando ha bisogno mette i naselli per un po’ di ossigeno. Rispettiamo la privacy, la sua intimità; quando vorrà farsi vedere, lo farà. Ma si deve vestire da Papa e a letto non si veste certo da Papa”.

Il futuro e il ricovero

Per quanto riguarda il futuro Alfieri risponde: “Il Papa resterà in ospedale fino a quando saranno terminate le cure ospedaliere, cioè almeno tutta la prossima settimana. Perché, se lo mandiamo a Santa Marta ricomincia a lavorare come prima, e noi questo lo sappiamo, è un finto 88enne. Ma a Casa Santa Marta è difficile stargli dietro”.

Alfieri poi rassicura: “Si rimetterà e tornerà in Vaticano. Noi lavoriamo per curare il paziente. La parte cronica resterà, la parte acuta sarà risolta. Perché, lo ripeto, la malattia cronica rimane, il Papa lo sa e ha ripetuto in più occasioni che si rende conto della gravità della situazione. A volte gli manca il respiro e la sensazione non è piacevole per nessuno”.

“Il Santo Padre, che ha un cervello superiore a quello di tutti noi messi insieme, sa che è in pericolo e ci ha detto di trasmetterlo. Può capitare che questi germi che oggi sono localizzati nelle vie respiratorie e nei polmoni, malauguratamente – nonostante tutte le terapie dovessero passare nel sangue, qualsiasi paziente avrebbe una sepsi. E una sepsi conclude Alfieri – con il suo problema respiratorio e la sua età, potrebbe essere veramente difficile da curare. Oggi non ha sepsi, in questi sette giorni non ha avuto sepsi. Il vero rischio è questo: che i germi passino nel sangue”.

E sull’Angelus di domenica: “Sarà lo stesso Papa Francesco a decidere le modalità, se cioè affacciarsi o meno dal suo appartamento”.