Comiso, una nuova vita per l’ex chiesa dei Filippini - QdS

Comiso, una nuova vita per l’ex chiesa dei Filippini

Stefania Zaccaria

Comiso, una nuova vita per l’ex chiesa dei Filippini

mercoledì 28 Dicembre 2022

È stato finanziato dalla Regione il restauro della sala Pietro Palazzo. Il sindaco, Maria Rita Schembari: "Si lavora in sinergia per la tutela del patrimonio artistico e archeologico del territorio"

COMISO (RG) – È stato finanziato dalla Regione il restauro della sala Pietro Palazzo, ex chiesa dei Filippini, a Comiso.

I lavori sono stati consegnati proprio qualche giorno fa, alla presenza del sindaco Maria Rita Schembari. La sala, ossia la parte superiore dell’ex chiesa di San Filippo Neri, è adesso utilizzata come luogo di conferenze e convegni, e come sede di una mostra permanente del maestro Luigi Pero.

“Quest’intervento, da tempo auspicato per il deterioramento della struttura – ha evidenziato il primo cittadino di Comiso – finalmente può effettuarsi grazie al finanziamento erogato dalla Regione siciliana, assessorati ai Beni culturali, caldeggiato dal continuo interessamento del deputato regionale Giorgio Assenza, nostro concittadino. Sono, altresì, grata al sovrintendente Antonino De Marco che insieme al suo team è sempre pronto a recepire ogni sollecitazione da parte di noi sindaci al fine di intervenire per la tutela del patrimonio artistico e archeologico del territorio ibleo”.

Alla consegna dei lavori, oltre a rappresentanti della soprintendenza ai Beni culturali di Ragusa, hanno partecipato il soprintendente Antonino De Marco, il funzionario direttivo, progettista e direttore dei lavori Carlo Giunta e il deputato regionale Giorgio Assenza.

“L’intervento che andremo ad effettuare – ha evidenziato lo stesso De Marco – consisterà nella revisione del manto di tegole a seguito delle evidenti infiltrazioni di acqua piovana, nella chiusura di un portellino attualmente aperto sulla facciata da cui entrano uccelli e acque meteoriche, nella disinfestazione della parte lignea del soffitto da tarli e altri insetti che minano la struttura lignea, nel suo consolidamento nelle parti dove necessita insieme alle rinzeppature delle tavole. Si provvederà poi alla reintegrazione pittorica laddove necessario e alla pulitura e consolidamento della stessa superficie pittorica. Si tratta, essenzialmente, un intervento di restauro conservativo”.

“Il restauro è stato finanziato dalla Regione – ha sottolineato ancora De Marco -. Più precisamente, è stato concesso dal dipartimento regionale dei Beni culturali su progetto della stessa soprintendenza. Abbiamo chiesto la somma urgenza perché la qualità dell’opera e lo stato di degrado necessitavano di un intervento immediato. Questo è uno di quei casi virtuosi in cui abbiamo fatto sistema, cioè si sono incontrate sinergie e sensibilità da parte del mio dipartimento che ha concesso immediatamente le somme richieste, la soprintendenza che ha approntato il progetto, la stessa Amministrazione comunale e l’impegno e la presenza costante del deputato Giorgio Assenza non solo per questo territorio ma per tutta la provincia”.

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