La storia di Reiwa Engine. Salvatore Occhipinti: “Lo strato di polveri o sabbia riduce l’assorbimento della luce solare del 25%”
RAGUSA – Reiwa Engine è una startup, con sede a Comiso, nel Ragusano, nata nel 2019 dal desiderio di Salvo Salerno e Salvatore Occhipinti di voler rivoluzionare il settore della pulizia degli impianti fotovoltaici. I due giovani siciliani hanno iniziato a lavorare in un garage in provincia di Ragusa realizzando un primo prototipo interamente con le stampanti 3D. Oggi, dopo solo due anni, dirigono una squadra di otto persone che, oltre al management team, comprende ingegneri con competenze meccaniche e informatiche, software developer e personale qualificato per il marketing e le vendite.
Sandstorm, così si chiama il loro prodotto di punta, è l’unico robot attualmente in grado di abbattere tutte le limitazioni esistenti in quanto supera i dislivelli tra diverse file di pannelli, raggiunge ogni altezza, è smontabile e pesa pochissimo favorendo così assemblaggio e trasporto. Inoltre, si gestisce da remoto con un’app, è autoalimentato con un pannello solare che garantisce lunghe prestazioni, ha un software proprietario che quasi annulla il ricorso alle manutenzioni e possiede un sistema di pulizia a secco che azzera l’impiego di risorse idriche.
“SandStorm è una nuova tecnologia brevettata – ha dichiarato al QdS Salvatore Occhipinti – che riduce del 30 per cento i costi di manutenzione e pulizia degli impianti fotovoltaici. Il mercato di riferimento è quello dei grandi parchi fotovoltaici che a causa dello strato di polveri o sabbia che riduce l’assorbimento della luce solare da parte dei pannelli perdono circa il 25 per cento della produzione. Una perdita che per i big della green economy si traduce in gravi perdite economiche ma che grazie a questo progetto tutto siciliano può essere azzerata. Abbiamo messo a punto un robot che rende più efficiente la pulizia perché si muove in assoluta autonomia in ogni area dell’impianto fotovoltaico superando tutti i dislivelli tra le file dei pannelli che i robot attuali non riescono a superare. Il robot pesa soltanto 45 kg, è stato realizzato con materiali riciclabili e riutilizzabili al 100% e permette un notevole risparmio di tempo e di costi in quanto non c’è impiego di risorse umane né di acqua”.
“Abbiamo siglato partnership tecnologiche e commerciali con Enel Green Power, A2A e Convert – ha detto dal canto suo Salvo Salerno -. Tra i prossimi obiettivi c’è quello di avviare alla fase di industrializzazione la nuova versione di SandStorm per pannelli bifacciali, che rilasceremo il mese prossimo, ed avviare entro la fine di quest’anno lo sviluppo in America Latina e negli Emirati Arabi. Ovviamente contiamo di sviluppare questa innovazione in Sicilia, perché è assurdo vedere quanto talento venga lasciato andare, quanti giovani lasciano questa terra, costretti a emigrare per inseguire un sogno. Io vorrei fare qualcosa di buono, soprattutto per loro”.
“I robot attualmente in commercio – ha puntualizzato Salerno – sono in grado di coprire solo gap nell’ordine dei dieci centimetri. Il nostro, invece, riesce a superare i trenta grazie al lavoro svolto sull’equilibrio del dispositivo”.
Dopo la partecipazione al CES, il Consumer Electronic Show di Las Vegas lo scorso gennaio, la start up ragusana ha ricevuto la menzione speciale di Unicredit Start Lab. “Reiwa Engine è nata e cresciuta in Sicilia – hanno concluso i due manager -. Perché qui siamo nati noi e qui, dopo varie esperienze in giro per l’Italia e il mondo, abbiamo deciso di fondare la nostra azienda e migliorarci insieme al nostro promettente territorio”.
Biagio Tinghino