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La commissione Antimafia dell’Ars allo Zen di Palermo. Cracolici: “Qui il male pensa di essere in zona franca”

La commissione Antimafia dell’Ars allo Zen di Palermo. Cracolici: “Qui il male pensa di essere in zona franca”

Il presidente della commissione ha trattato tanti argomenti. Appunti su armi e droga: “Serve salto di qualità delle forze dell’ordine”

Annunciato dopo l’omicidio del giovane Paolo Taormina dello scorso 11 ottobre, oggi è arrivato il giorno dell’incontro della commissione antimafia all’Ars allo Zen di Palermo, il quartiere di Gaetano Maranzano – reo confesso del delitto – e degli autori della strage di Monreale dello scorso aprile. Ma anche il quartiere in cui vi sono stati diversi blitz delle forze dell’ordine e di tanti episodi di violenza e intimidazione.

Il presidente della commissione, Antonello Cracolici, ha aperto la riunione che si è svolta nel teatro della chiesa San Filippo Neri alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, delle autorità, delle associazioni, delle scuole, dei sindacati e dei residenti. Una tappa che è solo l’avvio di un percorso che vuole essere condiviso con tante realtà per dare risposte a un quartiere.

Queste le parole di Cracolici: “Come Commissione Antimafia oggi siamo qui partendo dall’assunto che Palermo è lo Zen e lo Zen è Palermo. Siamo qui per rompere questo muro, spesso fatto di stereotipi, che separa la città dalle sue periferie”.

Cracolici: “Qui per aiutare e far emergere le tante persone perbene”

Cracolici : “Oggi, vogliamo esercitare un po’ la funzione di cerniera. Siamo qui per aiutare a fare emergere quelle tante persone perbene che vivono in questo quartiere dove non possono prevalere forze del male. In questo quartiere non ci sono solo persone che sbagliano ma ci sono forze del male – e in questi ultimi anni sono anche cresciute – che hanno l’idea di essere in una sorta di zona franca perché qui tutto è concesso”.

“Sta crescendo una generazione attratta dai valori mafiosi”

Poi una riflessione sui giovani: “Lo Zen è diventata la metafora di una condizione complessa, difficile, che noi come commissione abbiamo dovuto affrontare. Noi pensiamo di essere in presenza non solo di una criminalità diffusa ma di qualcosa di più pericoloso. Non può sfuggire a nessuno che, malgrado i successi di questi anni nella lotta alla mafia, sta crescendo una generazione attratta dai valori mafiosi. Qui stiamo perdendo la battaglia”.

“La ghettizzazione dello Zen non mette in sicurezza Palermo”

Il presidente della commissione antimafia all’Assemblea regionale siciliana aggiunge: “Ghettizzare lo Zen non mette in sicurezza Palermo. Qui stiamo perdendo una guerra perché c’è una generazione che sta crescendo pensando che il mito sia Totò Riina e non chi l’ha combattuto. Noi dobbiamo cambiare questa idea, questa è la sfida che abbiamo davanti”.

“Pistola costa meno di un telefonino ed è status symbol”

“Oggi costa meno una pistola che un telefonino. E se la pistola al pari di un telefonino viene vissuta come uno status symbol che se ce l’hai sei più importante di altri ma devi anche dimostrare di saperla usare diventa una sorta di camorizzazione” sottolinea Cracolici che prosegue sull’argomento, più volte trattato nei giorni che hanno preceduto l’iniziativa.

“Se si compra una pistola con 250 euro vuol dire che ce ne sono tante in giro”

Se oggi si compra una pistola con 200/250 euro per una legge di mercato vuol dire che ce ne sono tante in giro. Il problema è che le armi non solo ci sono ma vengono assunte dai ragazzini per aumentare il loro valore sociale. Oggi possedere una pistola è come avere un telefonino e questa pistola non si possiede nascondendola ma bisogna ostentarla e prima o poi usarla. Questo è il rischio che stiamo correndo a Palermo, come anche a Catania”.

“La piazza di spaccio dello Zen va smantellata, serve salto qualità da forze ordine”

Poi sullo spaccio di stupefacenti nel quartiere parlando anche delle operazioni delle forze dell’ordine aggiunge: “Sappiamo da tempo che lo Zen è una delle piazze di spaccio più importanti forse anche della Sicilia e dobbiamo alzare il livello di contrasto. La piazza di spaccio dello Zen va smantellata e su questo anche le forze dell’ordine devono fare un salto di qualità. Non servono iniziative spot ma bisogna alzare il livello investigativo perché smantellando la piazza dello spaccio smantelliamo quel degrado su cui si fonda la cultura della illegalità”.

“Questo quartiere ha paura”

Cracolici riflette anche sullo stato di “salute” del rione che si trova nella periferia nord del capoluogo siciliano: “Oggi questo quartiere ha paura. Se vieni qui alle 19 non trovi un palo dell’illuminazione che funziona e la luce, anzi l’assenza di luce, è un modo per alimentare la paura e favorire coloro che hanno bisogno del buio. Ci sono anche piccole cose per dimostrare che lo Stato c’è. E lo Stato c’è anche nel garantire la sicurezza delle persone perbene. Noi dobbiamo far sentire che l’illegalità è combattuta e non è tollerata”. E aggiunge: “I residenti sempre più pensano che questo quartiere stia diventando un luogo irrecuperabile e quando prevale questo sentimento anche l’impegno individuale a fare le cose normali viene meno. Se la paura prevale siamo rovinati”.

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