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Giovane detenuto si toglie la vita, era rientrato in cella dopo ricovero

Giovane detenuto si toglie la vita, era rientrato in cella dopo ricovero

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria: Quest’anno siamo a 71 morti, ma non si fa nulla”

Tragedia nel carcere di Como. Un giovane detenuto di 24 anni si è tolto la vita, non appena rientrato in cella dopo il ricovero in ospedale.

Il 24enne rimasto ferito durante la sommossa nell’istituto penitenziario lombardo dello scorso 13 novembre. Il giovane, rimasto incastrato tra le sbarre, era stato portato in ospedale in codice rosso per un trauma da schiacciamento. Ieri le dimissioni e il rientro in carcere, dove in serata è stato trovato morto.

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria

“Ci troviamo di fronte allo stesso film, l’identikit ormai è chiaro: ragazzi giovani e fragili, stranieri e con problemi di dipendenze da alcol o droga”, dice Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato di polizia penitenziaria (Spp). “L’amministrazione penitenziaria negli ultimi anni non ha fatto nulla per evitare questo stillicidio morti”, denuncia Di Giacomo, ricordando che lo scorso anno con 91 suicidi si è registrato il record storico di morti tra i detenuti.

Nel 2025 sono 71 i detenuti che si sono tolti la vita in carcere

“Quest’anno – aggiunge con amarezza – non saremo da meno”. Con il suicidio di Como, infatti, sale a 71 il numero di detenuti che si sono tolti la vita da inizio anno negli istituti italiani, dove – evidenzia il segretario dell’Spp – oltre a un problema di “incredibile sovraffollamento. Le mafie comandano come mai nella storia. Abbiamo 4.000 poliziotti finiti in ospedale in un anno, 2.000 telefonini e chili di droga sequestrati. Ci sono stati addirittura omicidi in carcere. Eppure non si fa nulla, lo Stato non ha più alcun interesse sul carcere”.

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