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Digitale, Open Fiber completa il Piano Banda Ultra Larga in Sicilia: “Regione fondamentale”

Digitale, Open Fiber completa il Piano Banda Ultra Larga in Sicilia: “Regione fondamentale”
Open Fiber completa Piano Banda Ultra Larga in Sicilia

L’operazione, del valore di 239 milioni di euro, ha cablato 300 comuni, portando la connettività ultraveloce in territori finora esclusi dalle autostrade digitali.

Si è chiuso un capitolo fondamentale per il futuro economico e sociale della Sicilia: con il completamento del Piano Banda Ultra Larga (BUL) da parte di Open Fiber, l’Isola non solo si dota di un’infrastruttura digitale di ultima generazione, ma si posiziona come la prima regione del Mezzogiorno e tra le prime in Italia a finalizzare il progetto strategico per le cosiddette “aree bianche“.

L’operazione, del valore di 239 milioni di euro, ha cablato 300 comuni, portando la connettività ultraveloce in territori finora esclusi dalle autostrade digitali e gettando le basi per una nuova stagione di sviluppo.

Completato il Piano Banda Ultra di Open Fiber in Sicilia

La presentazione dei risultati, avvenuta oggi a Palazzo dei Normanni, non è stata una mera celebrazione, ma la fotografia di un asset strategico finalmente a disposizione del sistema produttivo e sociale siciliano. L’intervento, promosso dal MIMIT e gestito da Infratel Italia, ha visto la posa di 4.500 chilometri di fibra ottica, un’ossatura tecnologica che oggi abilita circa 380mila unità immobiliari alla tecnologia FTTH (Fiber To The Home) e altre 261mila tramite rete FWA. Cruciale è stata la copertura di circa 2.300 sedi della Pubblica Amministrazione, un passo indispensabile per modernizzare servizi essenziali come sanità, istruzione e sicurezza.

L’impatto

L’impatto dell’opera va letto oltre i numeri. Per la Sicilia, questa rete rappresenta una leva competitiva di straordinaria importanza. Come sottolineato dall’Assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, il completamento del piano dota la Regione di “autostrade digitali all’avanguardia”, uno strumento essenziale per aggredire il digital divide che per anni ha penalizzato le aree interne rispetto ai grandi centri urbani. L’infrastruttura, infatti, non è solo un fattore abilitante per l’efficienza delle imprese esistenti, ma un potente magnete per nuove forme di economia. La possibilità di contare su una connessione stabile e veloce rende l’isola un territorio fertile per i nomadi digitali e per il fenomeno del south working, contrastando attivamente lo spopolamento dei borghi e creando le premesse per l’implementazione di servizi avanzati come la telemedicina su larga scala.

“Sicilia regione fondamentale”

La visione di Open Fiber, come spiegato dall’Amministratore delegato Giuseppe Gola, considera la Sicilia una “regione fondamentale”. L’impegno dell’azienda non si è limitato al solo bando pubblico. Parallelamente, un investimento privato di 250 milioni di euro ha già connesso oltre 900mila unità immobiliari nelle “aree nere”, ovvero le principali città siciliane. Questo duplice binario, pubblico e privato, delinea una strategia di lungo periodo che ora entra nella sua fase più critica: quella dell’adozione. La sfida, ha evidenziato Gola, è ora quella di “accelerare sul numero di clienti collegati”. In quest’ottica si inserisce il progetto pilota di Brolo, comune scelto per sperimentare la transizione completa dalla rete in rame alla fibra, un modello che potrebbe essere replicato per massimizzare il ritorno dell’investimento infrastrutturale.

Il percorso per arrivare a questo traguardo, come ha ammesso l’AD di Infratel Italia, Pietro Piccinetti, non è stato privo di ostacoli. La crisi pandemica, le tensioni geopolitiche con il conseguente aumento dei costi delle materie prime e la carenza di manodopera specializzata hanno rallentato la tabella di marcia di un progetto partito nel 2017. Aver superato queste sfide, ha rimarcato Piccinetti, conferisce ancora più valore al risultato, perché oggi “la connessione garantisce democrazia e sviluppa la libertà”. Un concetto che lega l’infrastruttura fisica a un valore immateriale di coesione e pari opportunità, rendendo la Sicilia un attore ancora più strategico nel contesto nazionale, anche in vista delle dinamiche di sviluppo legate al Piano Mattei.

L’orizzonte digitale della Sicilia resta in continua espansione. Mentre si chiude il Piano BUL, Open Fiber prosegue i lavori per il piano “Italia a 1 Giga”, che interesserà altri 312 comuni. La vera partita, però, si gioca ora sul campo. L’infrastruttura è pronta. Spetta ora al tessuto imprenditoriale, alla Pubblica Amministrazione e ai singoli cittadini trasformare questi cavi in fibra ottica in un reale e diffuso vantaggio competitivo, dimostrando che la Sicilia non solo ha recuperato un gap, ma è pronta a correre da protagonista nell’economia dell’innovazione.

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