Agrigento

Il Comune di Agrigento a sostegno dei nuovi poveri

AGRIGENTO – L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus sta incidendo anche sulle condizioni economiche e sociali delle famiglie. La pandemia ha pesato con il suo carico di attività chiuse o sospese, posti di lavoro persi, bisogni di assistenza aumentati, e lo ha fatto in un contesto che, seppur in lieve ripresa, era già segnato da molte difficoltà.

Tra i nuovi poveri, quelli che per la prima volta hanno sperimentato condizioni di disagio e di deprivazione economica tali da dover chiedere aiuto, prevalgono i disoccupati, le persone con impiego irregolare fermo a causa delle restrizioni imposte dal lockdown, i lavoratori dipendenti in attesa della Cassa integrazione ordinaria o in deroga e i precari o intermittenti che, al momento della presa in carico, non godevano di ammortizzatori sociali.

Insomma, per molti c’è bisogno di aiuti concreti e il Comune di Agrigento ha rimesso in moto la macchina della solidarietà. Sono in distribuzione, infatti, buoni spesa per un importo totale di 350 mila euro da utilizzare entro il 31 dicembre. Non solo, è già stato pubblicato un nuovo avviso, con scadenza il 7 dicembre, per nuovi sussidi da spendere nelle attività commerciali convenzionate. Per accedere a questi servizi occorre registrarsi sul sito del Comune sulla piattaforma “Social bonus”, predisporre una istanza telematica da stampare e inviare alla mail servizio.protocolo@comune.agrigento.it.

“Questo assessorato – ha detto l’assessore alle Politiche sociali, Marco Vullo – sta lavorando concretamente per venire incontro alle esigenze dei poveri tradizionali, ma anche dei nuovi poveri, un fenomeno in crescita ormai del 120%. Vogliamo anche creare un banco alimentare unico per la città, con l’obiettivo di dare la possibilità agli imprenditori locali, ma anche alle aziende nazionali titolari di grandi marche, di contribuire a creare risorse da distribuire ai più poveri”.

Recuperato, inoltre, con una proroga fino al 31 dicembre 2020, il finanziamento di centomila euro che la precedente Amministrazione aveva ricevuto dall’associazione Terzo Pilastro. Risorse che, tra l’altro, non tengono conto di alcuni parametri previsti negli altri buoni spesa.

“Stiamo lavorando – ha concluso Vullo – anche per creare uno Sportello sociale d’ascolto. Una sorta di segreteria sociale per ascoltare i cittadini che chiederanno aiuto, per qualsiasi cosa”.