Il disavanzo da 61 milioni 855mila euro non potrà essere coperto nel Bilancio di previsione 2021/2023: servirebbero risorse che l’Ente non ha disposizione
NOTO (SR) – Il Comune di Noto è in default. Infatti, con dodici voti a favore e tre contrari, il Consiglio comunale ha sancito questo stato di fatto approvando la delibera di Giunta con la quale si dichiara lo stato di dissesto finanziario.
È stato riscontrato un disavanzo al 2020 ammontante complessivamente a 61.855.243,74 euro, che avrebbe dovuto essere coperto nel bilancio di previsione 2021/2023. La procedura di dichiarazione dello stato di dissesto finanziario, ai sensi degli artt.244 e seguenti del Tuel (Testo unico enti locali), aveva preso il via lo scorso 1° settembre allorché la Giunta comunale aveva approvato la delibera n.186.
A seguito del disavanzo risultante dal rendiconto di gestione esercizio 2020 approvato con delibera cc n. 24 del 24/05/2022 – proposta al Consiglio comunale. Il responsabile del Servizio Finanziario, Giorgio Assenza, dopo un’attenta disamina dello stato economico finanziario del Comune ha desunto che “Non è possibile superare la situazione di squilibrio finanziario con le procedure ordinarie, non esistono i presupposti per un Piano di Riequilibrio Finanziario e pluriennale sostenibile e attendibile in quanto i primi tre anni del bilancio di previsione hanno notevoli squilibri di parte corrente, che è imprescindibile la dichiarazione di dissesto viste le gravi patologie finanziarie rilevate”.
Per risanare la grave situazione finanziaria nel bilancio 2021/2023 andrebbero ripianati per ogni anno ben 11 milioni di euro. Si tratta di un importo insostenibile per la struttura dell’attuale bilancio che subisce i seguenti effetti negativi: della scarsa capacità di riscossione dei tributi e delle entrate extra-tributarie; del Fcde (Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) che accantona anche sul bilancio di previsione un fondo importante dovuto all’incapacità di incassare le c.d. entrate di difficile esazioni (Tari, Imu coattiva, Fitti, etc); dell’obbligo di accantonare il Fondo di garanzia dei crediti commerciali dovuto al mancato rispetto degli indicatori di ritardo di pagamento e di riduzione dello stock di debito calcolati per il 202l; del basso gettito delle entrare tributarie in particolare dell’Imu ordinaria; dell’esposizione debitoria in termini di mutui che per il 2021 si attesta intorno ai 700.000,00 euro importo destinato ad aumentare negli anni successivi.
L’evidente e importante squilibrio strutturale provocato dal disavanzo di amministrazione degli esercizi precedenti e il mancato pareggio di competenza dell’esercizio 202I già concluso, escludono anche la possibilità di avviare una improbabile procedura di pre dissesto (Prfp Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale). Pertanto, alla luce di tutto ciò, l’unica via percorribile a seguito del disavanzo dell’ente risultante dal rendiconto di gestione al 31/12/2020. è l’avvio della procedura di dichiarazione dello stato di dissesto finanziario.
“Oltre ad avere ereditato un disavanzo di oltre 61 milioni di euro – ha commentato il sindaco, Corrado Figura – abbiamo ereditato anche un Comune con conti pignorati, con anticipazioni di liquidità che venivano utilizzate non per sanare debiti ma per spesa corrente, cosa che non si può fare, abbiamo ereditato tante ditte che avanzano soldi per investimenti e spese inerenti la scorsa amministrazione. È evidente che in base alle normative attuali ed a questo disavanzo l’unica via percorribile prevista per legge è quello del dissesto per il bilancio consuntivo 2020 che riguarda la precedente amministrazione”.
Ora il Comune di Noto dovrà limitarsi allo stretto indispensabile per garantire i servizi ai cittadini.