Da Comune e Asp una svolta contro il randagismo a Palermo - QdS

Da Comune e Asp una svolta contro il randagismo a Palermo

Gaspare Ingargiola

Da Comune e Asp una svolta contro il randagismo a Palermo

sabato 20 Marzo 2021

Inaugurata la clinica veterinaria realizzata al posto dell’ex canile municipale di via Tiro a Segno. Una struttura moderna per un cambio di passo nella gestione degli animali d’affezione

PALERMO – L’ex canile municipale è ormai una clinica veterinaria a tutti gli effetti, con tanto di laboratorio di analisi e servizi di microchippatura, ecografia, radiologia digitale e radiochirurgia. Il tutto codificato da un protocollo d’intesa tra Comune e Asp, siglato a gennaio, che regola l’Anagrafe degli animali d’affezione, le azioni di contenimento del randagismo come le sterilizzazioni o le adozioni e i rapporti con le associazioni animaliste.

I lavori di ristrutturazione di quello che una volta era il canile municipale di via Tiro a Segno si sono conclusi a settembre 2020 e nei giorni scorsi i locali del presidio veterinario sono stati intitolati a Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo dal 17 aprile al 13 luglio 1984, ucciso in un agguato mafioso il 12 gennaio 1988. Un sindaco animalista, che come sottolineato in una nota di Palazzo delle Aquile “nei primi anni Ottanta, con propria ordinanza, quindi ancor prima dell’entrata in vigore della legge 281/91 (proprio sul randagismo), vietò la soppressione o l’invio dei cani randagi agli stabulari della vivisezione, agevolando anche l’attività dei volontari che provvedevano all’adozione degli animali, impedendone così la soppressione”.

I lavori, costati circa due milioni e mezzo di euro, sono stati appaltati nel 2012 ma sono partiti con considerevole ritardo (soltanto nel 2017) a causa del sovraffollamento della struttura. Negli anni l’ex canile è stato al centro di feroci polemiche politiche e con le associazioni animaliste, sit-in di protesta, interventi della stessa Asp e perfino dei Nas, campagne di adozione e (costose) ricerche a tappeto di rifugi temporanei fuori Palermo (e a volte fuori dalla Sicilia), battaglie legali, querele ed esposti in Procura. Lo svuotamento della struttura ha richiesto pertanto anni, rallentando inevitabilmente i lavori. Oltre al totale rifacimento degli impianti, la ristrutturazione ha previsto anche la rimodulazione degli spazi e la realizzazione di nuove aree destinate all’accoglienza degli animali al chiuso e all’aperto. Adesso l’ex canile è diventato un vero e proprio ospedale veterinario su un’area di oltre cinquemila metri quadri, duemila dei quali destinati in modo specifico al presidio veterinario con aree di cura e degenza, oltre a un’area verde per la sgambatura degli animali con accompagnatore. Complessivamente possono essere accuditi e ospitati fino a un massimo di settanta animali.

Soddisfatto l’assessore Leopoldo Piampiano, che ha la delega ai Diritti degli animali: “Torna in funzione – ha detto – una struttura moderna che offrirà servizi veterinari al pubblico grazie alla collaborazione con l’Asp e che avrà cura del benessere animale, soprattutto di cani e gatti, anche con la fondamentale collaborazione delle associazioni animaliste che incontrerò nei prossimi giorni”.

“L’Asp di Palermo – ha sottolineato il direttore generale dell’azienda sanitaria Daniela Faraoni – ha investito nel complesso operatorio del canile circa ottantamila euro in arredi e, soprattutto, in tecnologie di ultima generazione. La pandemia non frena gli investimenti e non riduce l’attenzione su tutte quelle attività che sono peculiari per un’azienda sanitaria territoriale. Al canile, attraverso i nostri sette veterinari in servizio (oltre a un amministrativo e tre ausiliari, nda), siamo in grado offrire prestazioni di ecografia, radiologia digitale e radiochirurgia. Abbiamo dotato la struttura anche di un piccolo laboratorio di analisi che ci consente di effettuare esami in tempo reale. Oltre alle sterilizzazioni, vengono garantite prestazioni chirurgiche anche complesse. Concentreremo al canile, pure, l’attività di microchippatura per la città di Palermo”.

Gli obiettivi fissati dal protocollo d’intesa, che ha una durata di cinque anni rinnovabili per altri cinque, come sottolineato sempre in una nota di piazza Pretoria, sono: “Il potenziamento e la diffusione capillare dell’anagrafe degli animali d’affezione; il controllo costante della popolazione di cani e contenimento del fenomeno dei vaganti con limitazione delle nascite attraverso la cattura, sterilizzazione e reimmissione sul territorio; la riduzione della popolazione canina mediante l’incentivazione alle adozioni ed acquisizioni consapevoli; il coinvolgimento dell’associazionismo animalista nelle attività di prevenzione e controllo del fenomeno del randagismo sul territorio comunale; la formazione ed informazione dei cittadini in generale e dei proprietari dei cani in particolare”.

“Il Comune – hanno aggiunto gli uffici municipali – mette a disposizione, tra l’altro, le strutture site in piazza Tiro a Segno e via Macello nonché la sede provvisoria del Presidio sanitario sito presso il Padiglione 26 all’interno della Fiera del Mediterraneo e il personale comunale dedicato allo svolgimento delle funzioni di competenza dell’ente locale. L’Asp, dal canto suo, mette a disposizione, in particolare, il personale veterinario dedicato allo svolgimento delle funzioni di competenza dell’Asp e il personale amministrativo dedicato allo svolgimento delle funzioni di propria competenza”.

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