Il Consiglio ha organizzato diverse sedute ravvicinate negli ultimi giorni: al centro del dibattito la razionalizzazione delle partecipate e il recepimento del regolamento edilizio unico regionale
MODICA (RG) – Giorni produttivi al Consiglio comunale di Modica. Diverse sedute ravvicinate e vari punti importanti da affrontare.
Si è discusso di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie possedute e delle relative determinazioni ed è stata la responsabile della posizione organizzativa del settore a relazionare sull’argomento, con un’ampia spiegazione riguardo alle varie società, ben dodici, di cui due ancora inattive poiché non c’è stato ancora il passaggio del personale. Ovviamente fa discutere il numero delle società e la ricorrenza annuale di questi confronti.
“Ogni anno ci si ritrova a trattare quest’argomento anche se ritengo sia solo una formalità – ha sottolineato il consigliere comunale Marcello Medica -. Sono dodici le società di cui due inattive e mi chiedo che senso ha far nascere due nuove società quando i dipendenti si lamentano per i ritardi nel ricevere gli stipendi. Inoltre, chiedo di conoscere chi ha redatto il bilancio di queste società”.
Anche il consigliere Filippo Agosta ha avanzato le stesse considerazioni. La posizione organizzativa ha risposto dicendo che le due società non hanno costi perché il passaggio con la Spm non è avvenuto per via di una serie d’incontri con le organizzazioni sindacali che non hanno sortito nulla di concreto. Poi ha chiarito le varie posizioni riguardo ai bilanci delle altre società, impegnandosi già dal prossimo anno di richiedere con più insistenza la redazione dei bilanci. L’atto, messo ai voti, ha ottenuti nove favorevoli e cinque astenuti. Altro nodo cruciale è il regolamento edilizio unico regionale che ha creato molti malcontenti tra le fila dell’opposizione.
“I consiglieri dell’ex maggioranza di Abbate, all’atto di recepire anche a Modica il regolamento edilizio unico regionale – hanno commentato i consiglieri comunali del Pd di Modica Giovanni Spadaro ed Ivana Castello e il segretario cittadino del Pd Ezio Castrusini – lo hanno arbitrariamente ed illegittimamente modificato, cambiando incredibilmente i criteri legali di calcolo dei volumi edilizi e di fatto ampliandoli senza alcuna logica”.
“Già per esclusiva responsabilità della precedente Amministrazione comunale, rimasta assolutamente inerte sia nei confronti della decisione regionale di attribuire la destinazione agricola a tutte le zone di sviluppo urbanistico e commerciale della città che delle esigenze di recupero del centro storico – hanno aggiunto gli esponenti del Pd – la nostra Comunità è abbandonata ad uno sfruttamento del territorio dissennato e del tutto privo di alcuna direttiva, ad esclusivo vantaggio di pochi speculatori: adesso si stravolgono ulteriormente le regole di uso del territorio e non solo se ne aumenta ancora di più il consumo, ma anche si crea ancora maggiore incertezza e confusione tra i cittadini e le imprese, unicamente per ragioni di piccola convenienza”.