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Comune di Paternò sciolto per mafia, Galvagno: “Purtroppo non è inaspettato”

Comune di Paternò sciolto per mafia, Galvagno: “Purtroppo non è inaspettato”

Il presidente dell’Ars scrive: “Da forza politica di opposizione in Comune siamo sempre stati molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni”

Non tardano le reazioni politiche allo scioglimento del Comune di Paternò per infiltrazioni mafiose dopo il lavoro della commissione a seguito dell’indagine Athena. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, in un post su Instagram sottolinea che: “L’atto con cui il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò purtroppo non è inaspettato”.

Galvagno: “Da opposizione in Comune siamo sempre stati perplessi dalla gestione della città”

Galvagno che è natio proprio di Paternò, prosegue e scrive: “Da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni, ma mai avremmo voluto leggere una notizia del genere che lascia una macchia indelebile sulla nostra comunità e trafigge i nostri cuori”.

E poi: “Spero vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente”.

“Mi auguro che ci possano essere le energie migliori per far rialzare la testa con orgoglio a comunità macchiata da questa onta”

Il presidente dell’Ars conclude con un auspicio: “Mi auguro che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio ad una comunità onesta ed operosa come quella di Paternò che non merita di essere macchiata da questa onta.

Sciolto il Comune di Paternò per infiltrazioni mafiose

Il Comune di Paternò è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’affidamento della gestione delle attività per i prossimi 18 mesi è stato affidato a una commissione straordinaria.

Lo scioglimento è stato disposto dopo gli esiti del lavoro della commissione di accesso antimafia, nominata nei mesi scorsi dal prefetto di Catania del tempo, Maria Carmela Librizzi.

Lo scioglimento dopo i lavori della commissione a seguito dell’operazione antimafia Athena

Tutto era cominciato dopo l’operazione antimafia denominata Athena e condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò, nell’aprile del 2024. Era scattata un’indagine con il coinvolgimento anche del sindaco Nino Naso, dell’ex assessore Turi Comis e dell’amministratore Pietro Cirino, indagati e oggi imputati per il reato di voto di scambio politico‑mafioso.

Assieme a loro esponenti della criminalità organizzata come Vincenzo Morabito (presunto reggente e uomo legato ai Laudani di Catania) e al presunto affiliato Natale Benvenga.

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