Comuni e cantieri di lavoro, più tempo per i progetti - QdS

Comuni e cantieri di lavoro, più tempo per i progetti

Michele Giuliano

Comuni e cantieri di lavoro, più tempo per i progetti

martedì 27 Agosto 2024

Dopo le elezioni di giugno le nuove amministrazioni si trovano in difficoltà nell’espletamento delle procedure burocratiche. La Regione ha deciso di fare slittare i termini di presentazione per gli Enti locali andati al voto nei mesi scorsi

PALERMO – Molti i Comuni che sono in difficoltà per la presentazione dei progetti esecutivi dei cantieri di lavoro e dei cantieri dei servizi. Le motivazioni sono diverse: da una parte la carenza di personale, dall’altra l’insediamento delle nuove amministrazioni a seguito delle recenti elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno da poco trascorsi.

Ancora, le lungaggini legate alla verifica dei dati dichiarati dai soggetti che hanno chiesto di partecipare ai cantieri di servizi. Motivazioni ragionevoli, che hanno indotto gli uffici regionali a concedere una proroga ai termini imposti.

Prorogato il termine per la presentazione dei progetti dei cantiere di lavoro

“Pertanto – scrive in una nota Ettore Riccardo Foti, dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative – al fine di consentire ai Comuni di ultimare le procedure per la redazione dei progetti e l’inoltro degli stessi, si comunica che il termine ultimo per la presentazione dei progetti esecutivi dei cantieri di lavoro e dei cantieri di servizi in favore dei Comuni è prorogato alle ore 13 del 13 settembre prossimo”.

I progetti andranno ad usufruire delle somme rimaste a disposizione dall’avviso 2/2028, che prevedeva una dotazione di 90 milioni di euro. Le economie sono state quindi redistribuite su 68 Comuni, con importi che vanno da un minimo di quasi 59 mila euro ad un massimo di 235 mila, per un totale di poco più di 7 milioni e mezzo di euro.

Con le eventuali ulteriori economie che si renderanno disponibili, saranno finanziati altri cantieri scorrendo l’elenco degli ammessi in ordine cronologico di presentazione. L’elenco dell’avviso 2, infatti, vede l’ammissione di 238 Comuni, mentre in 23 non sono stati ammessi.

Anche in questo caso, appena 9 hanno le carte in regola, mentre il resto non ha caricato i documenti sulla piattaforma Caronte. L’avviso è rivolto ai Comuni con popolazione fino a 150 mila abitanti. Si tratta di una misura di politica attiva, rivolta agli enti pubblici, per iniziative di carattere temporaneo e straordinario, che prevedono l’inserimento di persone disoccupate in attività di servizio pubblico.

Una scelta dell’assessorato per fornire una boccata d’ossigeno per molti Comuni e, conseguentemente, per le persone senza lavoro. In particolar modo in questo preciso momento storico, per sostenere quella parte della popolazione che si trova in condizioni di difficoltà economiche.

Hanno avuto priorità le istanze presentate da quei Comuni che abbiano completato i cantieri di lavoro già finanziati e che abbiano implementato il sistema informativo Caronte con i dati relativi agli stessi. I 68 Comuni ammessi si trovano in buona parte nel Messinese, che conta 23 enti.

A seguire, Palermo, con 17, quindi Catania con 11. A seguire, Enna con 4 Comuni, Trapani e Agrigento con 3 Comuni ciascuno, e Ragusa e Siracusa con un solo Comune a testa. Non ammessi a finanziamento, invece, ben 62 Enti, esclusi per diversi motivi: molti non fanno parte del piano di riparto già pubblicato a suo tempo nel 2018, altri hanno ricevuto la revoca dei cantieri di servizi nel 2022; in ultimo, alcuni non hanno firmato digitalmente l’istanza.

I fondi messi a disposizione dalla Regione, infatti, fanno parte di quel pacchetto di risorse europee del Piano di azione e coesione 2014-2020 per la “Promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale”.

Nella pratica, si tratta di un programma di lavoro, utile ad integrare e supportare la normale attività dei servizi comunali, che vadano nel contempo a pescare nelle fasce di popolazione con maggiori difficoltà economiche o condizioni di disagio sociale, per fornire supporto e sostegno economico.

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