Dalla Sicilia il via agli appuntamenti voluti da Anci, Mef e Presidenza del Consiglio dei ministri
Di Comuni e delle sfide del Pnrr, si è parlato nel corso di un incontro, in videoconferenza, a cura di Anci, Mef e Presidenza del Consiglio. Si è trattato del primo di una serie di appuntamenti rivolti ai Comuni e agli amministratori locali, organizzato in collaborazione con l’Anci Sicilia e finalizzato a illustrare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e le sue principali linee di intervento.
Sono intervenuti, oltre a Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, Andrea Ferri, responsabile Finanza locale Anci/Ifel e Francesco Monaco, responsabile del dipartimento Fondi europei e investimenti territoriali Anci.
Le relazioni sono state affidate a Michele Palma del Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha affrontato il tema del ruolo di supporto per i Comuni di piccole dimensioni delle aree interne/montane e dei Comuni isolani; Adelaide Mozzi, rappresentante della Commissione europea che è intervenuta sulla prospettiva europea e l’inquadramento del ruolo del Pnrr nel contesto del Next generation Eu; Aline Pennisi, Sonia Caffù e Giorgio Centurelli della Ragioneria generale dello Stato, che hanno fatto un quadro generale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) approfondendo le principali linee di intervento di interesse dei Comuni, la rendicontazione e il controllo nel Pnrr.
“Il Pnrr – ha dichiarato il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando – rappresenta un momento di verità per testare il sistema Italia e per far sì che le riforme che verranno messe in atto in questa occasione restino come patrimonio di tutti anche negli anni successivi”.
“Questi incontri territoriali – ha aggiunto Orlando – a cura di Anci, Mef e Presidenza del Consiglio dei ministri partono, non a caso, dalla Sicilia dove, purtroppo, ci sono notevoli criticità finanziarie e organizzative e dove, malgrado l’accordo con la Regione siciliana abbia dato la possibilità di inserire 82 tecnici a supporto dei Comuni, registriamo una sofferenza di sistema che accomuna, purtroppo, molte città del Mezzogiorno d’Italia e che certamente non aiuta l’attuazione del Piano”.
“Ci auguriamo – ha concluso il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani – che in fase di approvazione dei decreti attuativi ci sia un’attenzione particolare a queste situazioni di sofferenza dei Comuni del Sud Italia, che necessitano risorse e professionalità adeguate a raccogliere l’irripetibile sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.