Significativi i progressi che stanno avvenendo nell’isola nella gestione del Ri-ciclo integrato dei rifiuti, grazie agli impegni delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani. È quanto risulta dalla pubblicazione del Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2022, che riporta i dati 2021 della gestione della raccolta dei rifiuti dei comuni siciliani.
51 i Comuni Rifiuti Free, +20 in un anno
Sono 51 i Comuni Rifiuti Free (20 in più rispetto all’anno precedente) che hanno prodotto non più di 75 kg/ab anno di rifiuti indifferenziati (RI), sfuggendo in questo modo alle cicliche crisi dovute all’esaurimento delle discariche. Il comune di Castel di Lucio, in provincia di Messina, si afferma in vetta alla classifica con una produzione di 19 kg/abitante annuo di rifiuti indifferenziati e oltre il 91% di raccolta differenziata. Ma in questa speciale classifica rientrano anche comuni di medie dimensioni come Monreale (Palermo), con i suoi 38 mila abitanti e 68 kg/ab/a di RI, e Misilmeri (Palermo), 28.589 abitanti e 73 kg/ab di RI. Un ottimo segnale in merito alla necessità di ridurre significativamente la produzione di rifiuti indifferenziati intervenendo innanzitutto sulla prima R della gerarchia dei Rifiuti e di migliorare, al contempo, anche la qualità della raccolta stessa dei rifiuti differenziati.
231 i Comuni con oltre 65% raccolta differenziata
Sono, invece, 231 i Comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata, 61 in più rispetto all’anno precedente, e che rappresentano il 60% dei Comuni siciliani con oltre 2 milioni di cittadini residenti. Un grande balzo in avanti che riguarda tanti piccoli Comuni, tra i quali svetta Mirto con il 91,10%, medi e grandi comuni, come Marsala, la quinta città siciliana con 80 mila abitanti e il 76% di raccolta differenziata, ma riguarda anche comuni Capoluoghi di provincia, come Ragusa con il 71,5% Agrigento con il 70,6% ed Enna con il 65,6%.
Castronovo (Legambiente Sicilia): “Dati incoraggianti”
“Sono indubbiamente risultanti incoraggianti che ci indicano che siamo nella direzione giusta – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia. È importante quindi accelerare verso questa direzione e mantenere una rotta nella quale i comuni devono continuare a svolgere insieme ai cittadini un ruolo straordinario”.
Nel 2021 raccolta differenziata sotto il 50%
Complessivamente, la raccolta differenziata in Sicilia, anche nel 2021, si attesta sotto il 50% (48,7%), confermando la Sicilia fanalino di coda tra le regioni italiane. A pesare sul risultato complessivo concorrono sempre di più Catania e Palermo, che ne 2021 si attestano sotto il 15% (Catania 11% e Palermo 15%) e che, insieme a Messina (43%) e Siracusa (49,8%), sono i maggiori azionisti delle discariche siciliane, conferendo oltre il 50% dei rifiuti indifferenziati prodotti complessivamente in Sicilia.
Alfieri (Legambiente Sicilia): “Garantire tutte le fasi del riciclo”
“Segnali fortemente positivi,– dichiara Giuseppe Alfieri presidente di Legambiente Sicilia – a fronte dei quali non possiamo permetterci di tornare indietro e bisogna semmai spingere sull’acceleratore con decisione per mettere a frutto gli sforzi dei cittadini e dei Comuni, andando a realizzare dove occorre gli impianti necessari per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e per garantire al meglio tutte le fasi del riciclo dei materiali, chiudendo una volta per tutte la stagione delle discariche ed esaltando invece il principio di prossimità nella gestione dei rifiuti”.

