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I Comuni siciliani e il paradosso dipendenti: sono 36 mila ma forse ne basterebbe un terzo

I Comuni siciliani e il paradosso dipendenti: sono 36 mila ma forse ne basterebbe un terzo
dipendente burocrazia pubblica amministrazione

Nell’Isola il personale più ampio dopo la Lombardia, ma il problema non è legato alla quantità bensì alle competenze

ROMA – “Manca personale”. Alzi la mano chi, almeno una volta nella sua vita, ha sentito questa affermazione quando ha chiesto il perché di un disservizio o una disfunzione della Pubblica amministrazione locale. Un’obbiezione cui ormai i cittadini di alcune regioni, come la Sicilia, si sono abituati, ma che possiamo definire, guardando i numeri, destituita di fondamento.

Si tratta infatti di un concetto corretto soltanto in parte. Come ben evidenziato all’interno del report “Il personale dei Comuni italiani-Edizione 2025” pubblicato dall’Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale, Fondazione istituita nel 2006 dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani), sarebbe più giusto dire che nei Municipi della Sicilia “manca personale qualificato”. Una parola dietro cui sono racchiusi i concetti di professionalità e competenze, troppo spesso mancanti nella realtà pubblica locale isolana.

Ma facciamo un attimo un passo indietro e, tramite le parole del documento Ifel, analizziamo la situazione del personale all’interno dei Comuni italiani: “Negli ultimi 17 anni il personale comunale in servizio ha subito una progressiva e sensibile riduzione. Se, infatti, nel 2007 ammontava a 479.233 unità, nel 2023 il valore diminuisce del 28,7%. Le riduzioni…

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