Tensione tra Airgest e la compagnia low cost Ryanair. C’è un debito da duecentomila euro riferito al periodo tra il 2014 e il 2017. A lanciare l’allarme è stato il presidente della società di gestione dello scalo, Salvatore Ombra
TRAPANI – In una delle estati più difficili degli ultimi decenni per la Sicilia sul fronte turistico, l’aeroporto trapanese rischia di ricevere uno stop capace di pregiudicarne il futuro. A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’Airgest, la società di gestione dello scalo, Salvatore Ombra.
“La marcia incessante dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi verso la risalita del numero dei passeggeri – ha detto – rischia un nuovo stop. Stavolta non è il Covid a mettere a rischio gli sforzi fatti in un anno dalla Regione siciliana, socio di maggioranza, e dal management di Airgest, società di gestione, ma l’inadempienza di alcuni Comuni trapanesi debitori ancora nei confronti di Ryanair di 200 mila euro del precedente accordo di co-marketing 2014-2017”.
“Ho ricevuto una telefonata dal referente di Ryanair – ha aggiunto Ombra – che lamentava di non aver ancora ricevuto il saldo del debito pregresso, più volte promesso e sempre rinviato. Questo ha irrigidito la compagnia aerea tanto da mettere in dubbio il prosieguo delle sue attività su Trapani Birgi. Non posso non esprimere il mio più profondo disappunto per chi, per così poco, rischia di vanificare l’impegno della Regione e il nostro”.
Ryanair è stata oggetto di un serrato corteggiamento da parte dell’attuale gestione per riportare la compagnia di Dublino a investire a Trapani-Birgi, recuperando la fiducia della low cost più famosa. In cambio del saldo di una parte del debito erano state confermate e ampliate le rotte di collegamento con Bergamo, Pisa, Bologna, Karlsruhe Baden Baden. Inoltre, Ryanair si è appena aggiudicata il bando, finanziato con fondi regionali, per altri tre anni di intensa attività.
“Tutto – ha sottolineato il presidente di Airgest – è adesso messo a rischio dai Comuni di Pantelleria, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Poggioreale e, indirettamente da tutto il territorio, visto che la Camera di Commercio di Trapani e altri Comuni si erano impegnati a coprire le mancanze degli inadempienti”.
“Mi confronterò – ha concluso Ombra – con il presidente Nello Musumeci sulle azioni da intraprendere per risolvere questo nuovo inghippo, che non dipende da noi, ma che minaccia seriamente il futuro dell’aeroporto e del diritto dei trapanesi di volare”.