PALERMO – Un progetto che interessa la filiera della cerealicoltura e che può diventare un modello di sviluppo sostenibile dell’agrifood siciliano: tecnologia innovativa e blockchain sono le parole chiave del progetto che ha messo in rete aziende, consorzi di ricerca e Gdo. La Sicilia, terra di tradizioni millenarie, è famosa per i suoi paesaggi mozzafiato, il mare cristallino e, naturalmente, la sua straordinaria gastronomia. Tra gli ingredienti che da sempre caratterizzano la cucina siciliana, il grano è uno dei pilastri fondamentali, essendo alla base di numerosi piatti tipici come il pane, la pasta e i dolci. Con l’obiettivo di rilanciare e valorizzare la coltivazione di grano siciliano, è nato il progetto Sfinge, un’iniziativa presentata nei giorni scorsi a Palermo, che unisce innovazione e tradizione per promuovere l’agricoltura sostenibile e la qualità del prodotto locale. Nato nel 2018 con il supporto di Sosvima, il progetto, promosso da un gruppo di imprese nelle Madonie, mira a valorizzare il grano siciliano coltivato in regime biologico, sfruttando la qualità sanitaria garantita dal clima secco dell’ Isola e dal basso rischio di contaminazioni.
Focus del convegno, l’importanza della tracciabilità del grano siciliano per garantire al consumatore…

