I cafoni e gli ineducati non capiscono che con la loro prepotenza o il comportamento irrispettoso non raggiungono mai il risultato prefissato perché creano una reazione di difesa progressiva nell’interlocutore, il che non permette di arrivare a una conclusione di un’eventuale differenza di vedute. È, invece, con la gentilezza che si ottiene tutto o quasi tutto, a meno che gli interlocutori non siano in malafede e non vogliano realizzare degli obiettivi disonesti.
Quando si guida un’auto e se ne incrocia un’altra, provate a fare un gesto gentile nei confronti dell’altro/a autista e quasi sempre sarete ricambiati/e con pari gentilezza. Oppure, quando si è sull’autobus o in metropolitana, anziché spingere, provate a chiedere permesso e vedrete che otterrete un riscontro altrettanto gentile.
Insomma, la sintesi di quanto scriviamo ha una sola lettera: R, che sta per Rispetto, Regole e Risultati.
Il comportamento educato e gentile di ogni cittadino/a dovrebbe essere insito nell’essenza stessa del/della cittadino/a, che spesso, invece, è egoista. Per diventare altruisti c’è bisogno di educazione e di cultura. Quest’ultima serve a capire ciò che è avvenuto nei secoli e, soprattutto, a collegare i fatti fra di essi, in modo da analizzarli sotto tanti punti di vista e quindi cercare di trarne il succo che ci dia un orientamento, per i nostri comportamenti.
Una volta compreso che la gentilezza è uno strumento relazionale necessario in una Comunità (grande o piccola che sia), tutti/e dovrebbero andare in questa direzione, cioè verso la: “nobiltà acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti” (Treccani).
I gesti di gentilezza sono sempre apprezzati, tranne da chi è in malafede o da chi è un buzzurro e purtroppo ve ne sono tanti. In questo caso noi ci guardiamo bene dall’avere rapporti con costoro perché sarebbero guastati in partenza dalla mancanza di quei requisiti etici fondamentali che vi debbono essere sempre e comunque fra le persone.
A tal proposito vi consigliamo un libricino ben scritto da Gianrico Carofiglio, “Della Gentilezza e del Coraggio”, che tratta proprio questo tema.
Carenza di gentilezza e di rispetto vi è nel sistema politico italiano, dove l’insulto per i terzi è di casa, nonostante le istituzioni non lo ammettano. Chi è senatore, deputato, ministro o presidente del Consiglio non si deve mai permettere di usare un linguaggio fuori luogo perché deve dare l’esempio a tutti/e i/le cittadini/e che lo/a hanno eletto/a o nominato/a di Bon ton, effettivo e non effimero.
Tutti dovrebbero prendere esempio di stile dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale, anche quando ammonisce, lo fa con garbo non solo istituzionale, il che è molto efficace.
Non c’è bisogno di urlare, di alzare i toni del dissenso o di fare guerre a volte subdole per tentare di affermare il proprio Io o ciò in cui si crede. È invece la persuasione e la capacità di esprimere argomenti sostanziali e validi che portano alla conclusione del processo, che è quello di convincere. Infatti è a tutti/e noto il detto: “Chi convince, vince”.
Sono quindi le istituzioni e coloro che le rappresentano, se sono persone degne, a dover dare l’esempio. Come possono crescere bene i/le giovani nelle scuole se gli/le insegnanti non danno l’esempio di comportamenti saggi e gentili, oltre che ovviamente la prova di possedere un’adeguata preparazione e una competenza multisettoriale? Insomma, il pesce è buono e fresco se la testa è buona e fresca; diversamente, quando la testa puzza, il pesce è da buttare.
La metafora dovrebbe essere presente a tutti/e al fine di identificare questi “cattivi” comportamenti per additarli e non imitarli. Infatti, non si debbono necessariamente imitare i cattivi esempi, mentre vanno seguiti quelli buoni. E poi ognuno deve metterci del proprio, ricordando ancora una volta che bisogna pensare “con la propria testa e non con la testa degli altri”.
Scrivere quanto precede non è semplice; applicarlo lo è ancora meno, ma ognuno deve mettercela tutta per essere quella che si dice una persona perbene, ovviamente intelligente e con spirito critico.

