Concato, il cantautore si racconta alla vigilia dei suoi concerti in Sicilia - QdS

Concato, il cantautore si racconta alla vigilia dei suoi concerti in Sicilia

web-j

Concato, il cantautore si racconta alla vigilia dei suoi concerti in Sicilia

web-j |
lunedì 30 Agosto 2021

Il Musico Ambulante Tour di Fabio Concato farà tappa in Sicilia il 31 agosto presso l’Anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea e dell’1 settembre all’Anfiteatro Lucio Dalla di Partanna

Il
Musico Ambulante Tour di Fabio Concato farà tappa in Sicilia
con le date del 31 agosto presso l’Anfiteatro Falcone Borsellino
di Zafferana Etnea e dell’1 settembre all’Anfiteatro Lucio
Dalla di Partanna
.

Il
cantautore milanese è ritornato alla musica live appena si è potuto e da tutta
l’estate sta girando l’Italia con la sua musica che è la prova di oltre 40 anni
di carriera tra romanticismo e impegno sociale.

Quando lo intervisto lui è a Milano e io a Catania.
Senza mezzi termini, mi chiede subito di darci del tu, ma non ce l’ho fatta. “Ritornare
mi dà il senso della normalità che ricomincia. Sono felice perchè anche prima
del Covid non l’ho frequentata molto” racconta quando parliamo della Sicilia e con
ironia e sincerità, tratti che emergono in tutta la conversazione, ammette: “Il
problema è che devo stare attento quando vengo giù perchè in due giorni sono
capace di mettere su tre chili. Quando vengono a snocciolarti cannoli fatti
mezzora prima, è difficile resistere”.

Il suo ultimo singolo è “L’Umarell”, brano che ha
scritto di getto sulla pandemia e che ha cantato in milanese perché fosse
testimonianza di una terra tra le più ferite al mondo dal nemico invisibile
quale è il coronavirus.

Canterà
all’anfiteatro di Zafferana Etnea che ha ospitato molti protagonisti della
musica italiana tra cui Lucio Dalla e Franco Battiato che hanno scelto di
prendere casa ai piedi dell’Etna…

E
beh, li capisco (nda. sorride). È una delle zone più belle d’Europa e che
conosco molto bene. Non credo sia un grande sacrificio. Mi è dispiaciuto che ad
un certo punto non siano arrivate più proposte, ma succede così. Non è colpa di
nessuno.

Qual
è il Suo ricordo di Lucio Dalla e di Franco Battiato?

Con
Lucio Dalla abbiamo collaborato una sola volta, anche  se io avrei voluto fare duecentomila cose
insieme a lui e conoscerlo di più. Lucio Dalla è sempre stato il mio
riferimento vero, la mia ispirazione.

Mi
è successo una volta sola, invece, di incrociare Franco (nda. Battiato).
Eravamo al Festival di Sanremo. Lui era seduto molto comodamente su una sedia.
Stava scrivendo e stava leggendo. Lo ricordo molto bene. Non ci conoscevamo e
ci siamo salutati. Gli ho detto: “Franco, io sono Fabio” e lui mi ha risposto:
“So perfettamente chi sei. Mi fa molto piacere conoscerti”.

Confesso,
però, che di solito frequento poco quelli che con cui sono in confidenza. Sono
molto pantofolaio. Sto molto a casa. Frequento poco i locali e i miei colleghi.
Non è una cosa bella, ma semplicemente io sono fatto così. Qualcuno pensa che
io sia uno snobbone pazzesco, invece non è vero. È un fatto caratteriale con
cui devo fare i conti.

Per
prepararmi all’intervista con lei, ho provato a leggere altre interviste
recenti. Ho visto che non si presta spesso ad essere intervistato…

No.
È una cosa che non faccio mai volentieri. Però, ai nostri livelli, come adesso
che io e te stiamo parlando, va benissimo, fa piacere. Anzi, è un modo per
farmi conoscere di più e meglio. Ecco però, sono un po’ schivo. Lo stesso
atteggiamento, se non peggio, lo ho anche con la televisione. Con i media, in
generale.

La
gente mi dice di farmi vedere un po’ di più in televisione che ne hanno
bisogno. Questa è una cosa molto bella, però se propongono le solite cose che
ho fatto per quarantatrè anni, lascio perdere.

Sono
andata nel suo profilo Instagram, mi ha colpito che per descriverSi ha scelto
“Musico ambulante”.

È
vero, anzi un altro po’ che aspettavo e diventavo musico deambulante tra il
Covid e l’età che passa. Musico ambulante come tutti i musicisti nel senso che
dove mi chiamano, io porto la musica.

A
proposito di Lucio Dalla, mi è venuta in mente una cosa che mi ha detto molti
anni fa. Gli raccontavo che mi succedevano delle cose strane ossia che mi
chiamavano anche nelle case per suonare e mi sembrava un po’ imbarazzante. Lui
mi disse: “Cosa ti imbarazza? Fabio, tu devi cantare dove la gente ti chiama,
senza avere troppa puzza sotto al naso. Ti danno pure i soldi per cantare”.

È
inevitabile parlare di pandemia: come ha vissuto i primi momenti in quarantena?

L’ho
vissuta a momenti alterni. A volte ero molto in crisi e sentivo molto la
drammaticità del periodo. Altre volte ho scoperto aspetti meravigliosi. Mi sono
chiesto se la pandemia avrebbe potuto cambiare il nostro modo di fare, di
pensare e di trattarci tra noi persone. Mi sono ritrovato a riscoprire ciò che
avevo dimenticato come, ad esempio, vedere al posto del tram che passa un
uccellino che becca sul binario. Ho anche dei ricordi molto belli, particolari
e speranzosi.

Non
avrebbero dovuto sospendere gli eventi e gli spettacoli e non perchè io faccia
il musicista, ma perchè ci avrebbero confortato spiritualmente in modo
incredibile. Invece, pensiamo sempre a nutrire la nostra pancia e il nostro
aspetto, invece di curare cosa abbiamo dentro e ce ne dimentichiamo. Oramai qui
siamo a livello di visualizzazioni, cosa vuoi fare?

Non
le piace com’è diventato il mondo?

No.
Mi rendo conto che la tecnologia è così, va avanti e questo è il prodotto. Ne
prendo atto, ma da qui ad esserne contenti ce ne passa di differenza.

Non
mi piace che si sia sempre in giro con i telefoni. C’è sempre qualcuno con il
telefonino pronto a filmarti o qualcuno che posta cose improbabili. Frequento
poco il telefonino, ma ancora meno i social. Ho un paio di persone che se ne
occupano. Quando devo fare degli interventi, li faccio io di persona, ma non lo
frequento sia perchè mi deprime anche un po’ sia perchè vedo anche delle cose
feroci.

Mi
rendo conto che per molti altri, anche per miei colleghi, dal punto di vista
professionale sia fondamentale. Io non li amo e li utilizzo molto poco.

Al
centro dei concerti vi saranno le sue canzoni che sono ad oggi classici della
musica italiana: cosa deve avere una canzone per essere evergreen?  

È
una domanda da un miliardo di dollari dato che non ce ne sono più. Mi dispiace
dirlo perchè è una roba dolorosa ammetterlo. Lo dico sempre e spesso anche ai
miei concerti che sarebbe bello che le canzoni di chi è primo in classifica
adesso (ammesso che uno ce l’abbia una classifica affidabile), venissero cantate
fra 40 anni, come è successo a noi e a molti altri prima di me.

Adesso
c’è qualcuno che racconta anche storie belle. Ci sono rapper che cantano di
storie fulminanti e intelligenti, per carità, ma la musica sta da un’altra
parte. Non c’è la musica, quindi non c’è la canzone.

Se
n’è accorto che ci sono sempre i soliti due accordi…

Ci
sono i due accordi, ma ci sono queste benedette visualizzazioni. Ormai è quello
che funziona. Se hai le visualizzazioni, bene. Se non le hai, sei un po’
sfigato. Se hai pochi followers, sei uno sfigato…

Secondo
lei perchè il mondo si misura così adesso?

Bella
domanda, sei troppo forte! (nda. Sorride) Sai quante volte me lo sono chiesto?
Non lo so. È curiosa questa cosa e inquieta anche. C’è solo la parte esterna di
noi, non c’è più niente dentro. Anzi cerchiamo di far parlare meno possibile
quello che abbiamo dentro perchè ci fa paura e ci scandalizza. È una brutta
situazione. Poi non so, probabilmente questa è una fase che porterà musica
ancora più bella. Io me lo auguro, ma a me sembra che da circa venti/trent’anni
ci stiamo imbarbarendo.  Non so cosa ci
sia successo. Di certo i media non hanno aiutato.

Sandy
Sciuto

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017