Interrogazione Dem per chiarire se il concerto di Gaetano Cordaro, annullato per i contenuti dei suoi brani, ci fosse l'erogazione di fondi pubblici regionali.
“È stato fatto un processo anticipato a un evento che nemmeno si è tenuto”. A quasi tre settimane dalla sera in cui il cantante neomelodico Gaetano Cordaro si sarebbe dovuto esibire a Ficarazzi, salvo poi scoprire che il concerto era stato annullato per le polemiche legate ai contenuti dei suoi brani, chi non vorrebbe più tornare sulla vicenda è il primo cittadino Giovanni Giallombardo.
Il centro del Palermitano per qualche giorno si è trovato sotto i riflettori per la possibilità di fare da teatro a un’iniziativa in cui a essere intonati dal palco sarebbero stati testi che rimandano a un immaginario spesso associato alla criminalità. Accuse da cui il diretto interessato, in un’intervista rilasciata a Palermo Today, si è difeso spiegando di essere persona perbene e di cantare soltanto la realtà in cui è cresciuto – “ho vissuto la mia infanzia per strada, canto ciò che ho visto; se avessi vissuto il paradiso avrei raccontato il paradiso” –, ma che non sono servite a convincere l’amministrazione comunale a cambiare idea sulla decisione di vietare il concerto.
Ma se per il sindaco la storia è chiusa, il caso è destinato ad avere uno strascico all’Ars, dove il Partito democratico ha presentato un’interrogazione per sapere come mai sulla locandina dell’evento comparivano “i simboli dell’Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, dell’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica e dell’Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo”.
Concerto neomelodico annullato a Ficarazzi, il caso finisce all’Ars
L’atto presentato dal gruppo dem è rivolto al presidente della Regione, Renato Schifani, e agli assessori Salvatore Barbagallo, Andrea Messina ed Elvira Amata. “Considerato che il cantante Gaetano Cordaro è autore di canzoni nei cui testi spesso si inneggia in modo esplicito e meno esplicito alla malavita e alla criminalità organizzata – si legge nel documento che ha come prima firmataria la deputata Valentina Chinnici – si chiede al governo se e quali contributi siano stati concessi al Comune di Ficarazzi per l’organizzazione di manifestazioni pubbliche; se preventivamente alla concessione di contributi pubblici, gli assessorati citati prendano visione dei calendari e delle esibizioni previste negli eventi che finanziano; se ritiene di adottare azioni, in autotutela, per dissociare l’immagine della Regione Siciliana a quella di personaggi che trasmettono messaggi altamente diseducativi e violenti, evitando che per tale scopo vengano impiegate risorse pubbliche”.
Il dibattito
Nelle premesse dell’interrogazione parlamentare, torna un tema che a più livelli e in epoche diverse ha occupato il dibattito pubblico: quanto la musica e altre forme di comunicazione di massa, a prescindere dal loro valore artistico, condizionino i comportamenti di chi fruisce di questi contenuti. Osservazioni rivolte in passato alle fiction televisive e ai videogame ma anche, tornando indietro nei decenni, ai fumetti. “I testi di queste canzoni – si legge nel documento depositato a sala d’Ercole sul concerto annullato – lanciano ai nostri ragazzi un messaggio altamente diseducativo, che, oltre ad andare contro lo straordinario lavoro che le forze di polizia svolgono ogni giorno, infangano la memoria e l’impegno dei tanti cittadini onesti che hanno combattuto con onore e coraggio la criminalità e la malavita, piaghe catastrofiche della nostra Regione”.
L’ordinanza
“Nel nostro paese non ci sarà mai spazio per riproduzioni musicali che inneggiano alla violenza contro le autorità costituite, ma di qualunque genere senza distinzioni, quindi non solo neomelodico o trapper”. Il sindaco di Ficarazzi rimane fermo sulla propria posizione: finché vestirà la fascia tricolore, chiunque voglia organizzare concerti in paese dovrà dare garanzie anche sui contenuti che verranno veicolati al pubblico.
Alla vigilia dell’evento poi annullato, Giallombardo aveva rimarcato la propria estraneità all’iniziativa. “Non è mai stato calendarizzato questo concerto”, si legge nel pezzo di Palermo Today. Tuttavia, dagli atti pubblicati sull’albo pretorio del Comune, emerge che per la serata del 27 settembre in piazza Giovanni Paolo II, lo stesso luogo in cui il neomelodico Cordaro sperava di cantare davanti ai propri concittadini, uno spettacolo musicale si sarebbe dovuto tenere. A dirlo è un’ordinanza del settore Polizia municipale, con cui il dirigente Giuseppe Romano disponeva il divieto di sosta con rimozione forzata nelle zone limitrofe alla piazza.
“Il programma prevede un concerto musicale dalle ore 21 a conclusione della giornata dedicata ai festeggiamenti”, si legge nel provvedimento del 24 settembre, in cui si fa riferimento alle iniziative previste in onore del Santissimo Crocifisso e della Madonna del Rosario.
Nell’ordinanza si menziona anche a una delibera del 4 settembre con cui la giunta Giallombardo aveva approvato il programma di Vivi Ficarazzi 2024, manifestazione che ha interessato il Paese per più settimane. Nel programma, in più di un’occasione, si fa riferimento a “concerti musicali” senza tuttavia annunciare gli artisti che sarebbero saliti sul palco. Nella delibera richiamata dal dirigente della Polizia municipale, il concerto risulta previsto per sabato 28 e non per venerdì 27 settembre, il giorno in cui sono state disposte le modifiche alla viabilità nella zona di piazza Giovanni Paolo II ma che alla fine non ha visto Cordaro salire sul palco.
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Foto di StockSnap da Pixabay