Concessione demaniale nel porticciolo di Ognina

Concessione demaniale nel porticciolo di Ognina, Regione: “Pronti alla revoca se il Comune lo richiede”

Concessione demaniale nel porticciolo di Ognina, Regione: “Pronti alla revoca se il Comune lo richiede”

Redazione  |
venerdì 22 Novembre 2024

La questione va avanti da anni

La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione Siciliana anche in seguito a decisione del Tar etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del demanio marittimo o un palese ritiro del parere positivo precedentemente espresso dalla stessa in sede di conferenza di servizi.

Lo rende noto l’assessorato regionale del Territorio e ambiente, pur riservandosi di revocare in qualsiasi momento la concessione (che scadrà comunque il 31 dicembre 2025) in presenza di una richiesta del Comune di Catania presentata attraverso il portale del demanio marittimo, in base al dettato della direttiva protocollo 80597 del 18 novembre 2024 che considerare prioritari gli usi pubblici, corredata della documentazione necessaria.

Il parere negativo del Comune di Catania

L’assessorato, attraverso l’Area 2 Demanio Marittimo, ha ricevuto la richiesta di ampliamento della concessione il 3 luglio 2020 avviando l’iter che si era concluso favorevolmente dopo due conferenze di servizi, una prima il 16 settembre 2022 e una seconda, decisoria, il 6 giugno 2023. Il provvedimento autorizzativo, a questo punto, era stato inviato al Comune di Catania, il 25 gennaio 2024, per confermare l’eventuale presenza di motivi ostativi o valutare la compatibilità con altri interventi progettuali sull’area interessata. Richiesta sollecitata con una ulteriore nota il 14 febbraio di quest’anno, alla quale il Comune ha dato riscontro il 4 marzo senza però ritirare formalmente il parere positivo espresso nella conferenza di servizi del 2022. Poi è intervenuta la decisione del Tar di Catania, al quale si era rivolta la ditta, che ha imposto l’obbligo di provvedere entro 60 giorni.

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