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Conclave: da mini pause a preghiere antistress, consigli per la maratona papale

Conclave: da mini pause a preghiere antistress, consigli per la maratona papale
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Una responsabilità che potrebbe schiacciare chiunque.

La sfida è gravosa: eleggere il prossimo Papa, con tutte le conseguenze che la scelta avrà anche indirettamente sugli equilibri mondiali. Una responsabilità che potrebbe schiacciare chiunque.
“Ma la prima cosa da dire è che i cardinali elettori hanno un’età da 80 anni in giù, non sono dei grandi vecchi. E comunque oggi l’80enne è una persona che può gestire anche lo stress e le difficoltà pratiche” che accompagnano un’impresa come questa.
“In secondo luogo, la prospettiva religiosa è così forte nel determinare un atteggiamento, una speranza, un voler costruire qualcosa, che permette di superare anche le prove fisiche e psichiche più impegnative. Quando si ha un obiettivo forte, qualcosa che interessa direttamente il proprio pensiero e la propria vita, una persona di qualsiasi età, ma in particolare la persona anziana, è in grado di andare oltre le difficoltà ovvie che ci sono, anche di tipo organizzativo”.
E’ l’analisi all’Adnkronos Salute di Marco Trabucchi, già presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg).

Stress e ambiente: come affrontare il Conclave

Consigli per reggere la maratona che aspetta i 133 cardinali al chiuso della Cappella Sistina?
“Premesso dunque che il sentirsi impegnati nel compiere un lavoro di grande importanza civile – il Papa è un portatore di pace e di messaggi di fratellanza – è un fattore che collabora a ridurre lo stress e l’incertezza, i partecipanti al Conclave dovranno in ogni caso misurarsi con i problemi complessi determinati dall’ambiente.
Non credo che il posto in cui dormiranno in questi signori sia il più ospitale. E dovranno stare molto attenti dunque all’igiene del sonno”, dice l’esperto.
Altro punto fondamentale: “Fare movimento. I cardinali staranno seduti a discutere, però appena possono devono muoversi, fare una pausa per sgranchirsi. A mio giudizio ogni ora e mezza, più o meno. Insomma, allontanarsi un momento singolarmente e poi tornare”.

Idratazione e alimentazione durante il Conclave

E ancora: l’idratazione. “Il consiglio è di bere molto, perché l’ambiente è chiuso e secco, quindi è facile che perdano liquidi”. L’ideale è “bere almeno 1 litro e mezzo di acqua se non 2 al giorno”, raccomanda Trabucchi.
Nel piatto “cibi leggerissimi. La sedentarietà obbligata, i pensieri e le preoccupazioni sono tutte cose che non facilitano la digestione. Quindi via libera a piatti frugali, molta frutta e molta verdura”.
E si possono “dividere i pasti in varie occasioni, cercando sempre di mantenersi dentro dei limiti. Meglio senza caricare la sera, come al solito”.

Il sonno sotto pressione

Quanto al sonno, “le ansie o angosce” legate al peso della responsabilità possono portare i cardinali chiamati a scegliere il prossimo Papa a “dormire poco. E quindi il problema diventa delicato – avverte Trabucchi – Un consiglio è che, se alla mattina dovessero svegliarsi presto e carichi di pensieri sulle decisioni che devono prendere sul futuro, meglio alzarsi subito e non restare a letto a rimuginare nel dormiveglia mattutino, perché dal punto di vista psicologico è deleterio”.

Strategie antistress e spiritualità

Esistono delle pratiche antistress per allontanare i pensieri o distrarre la mente? “Non in particolare – risponde Trabucchi – Magari mettersi a pregare, invece di rigirarsi nel letto”.
Preghiere antistress, “meditazione religiosa”, tutto quanto può aiutare a tenere a bada l’emotività del momento.

Farmaci e salute durante il Conclave

Infine c’è il nodo delle terapie che le persone sopra una certa età spesso assumono quotidianamente per tenere a bada malattie croniche legate all’invecchiamento.
“E’ molto importante che, anche in queste circostanze eccezionali, si continuino a rispettare le prescrizioni mediche che si hanno – precisa il geriatra – perché”, nonostante l’isolamento indotto dalle esigenze del Conclave, “non si entra in una bolla fuori dalla vita reale, si continua a vivere con i propri problemi fisici e quindi con i trattamenti farmacologici indicati”.

“E se dovessero comparire disturbi o sintomi inattesi è bene che sia possibile un contatto con l’esterno per ricevere indicazioni”. Ovviamente senza rompere le rigide regole dell”extra omnes’.
“Ma è fondamentale – conclude il medico – non considerarsi esenti delle normali problematiche delle persone comuni”.