Il fumo dal comignolo della Sistina dopo la prima votazione di questa sera per l’elezione del nuovo Papa, è nero, con abbondante uso di fumogeni.
Per non lasciare alcun dubbio. Il Papa non è stato eletto. Un responso ovviamente atteso, dato che anche per un conclave-lampo come quello che ad esempio nel 2005 elesse Benedetto XVI c’erano comunque voluti quattro scrutini, e anche per Bergoglio ci vollero due giorni. La votazione di questa sera è servita da primarie, per valutare le candidature in campo.
Ora i cardinali cominciano a cenare, a discutere tra di loro. Avranno tempo per pregare, e una notte per riflettere, prima di ricominciare a votare domattina.
Dal secondo e dal terzo scrutinio le cose potrebbero cominciare a chiarirsi, le personalità in campo in questa prima giornata emergeranno con più chiarezza e si confronteranno. Se nessuna di questa sarà in grado di calamitare i consensi come avvenne nel 2005 con l’elezione di Ratzinger, a partire da venerdì mattina è probabile che entrino in campo candidati diversi.

