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Concorso per il corpo forestale, la sorpresa: primo in graduatoria il figlio dell’ex dirigente generale

Questione di poco tempo e poi il Corpo forestale della Regione Siciliana sarà rimpinguato da 46 nuovi agenti. L’attesa è legata all’espletazione degli ultimi passaggi burocratici del concorso indetto a fine 2021 e svoltosi a fine ottobre tra Catania e Siracusa, sotto l’egida di Formez Pa, l’associazione in house della Presidenza del Consiglio dei ministri che negli ultimi anni è stata sempre più spesso coinvolta nella gestione delle procedure di selezione e accesso al comparto pubblico.

A prendere parte al concorso sono state diverse centinaia di giovani tra i 18 e i 30 anni, tutti interessati, com’è normale che sia, ad accaparrarsi la possibilità di ottenere un contratto a tempo pieno e indeterminato di categoria B e posizione economica B1, con la speranza, magari, di riuscire a fare carriera all’interno della Regione.

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Prova scritta

Sessanta quesiti con risposta a scelta multipla in un’ora. Una domanda al minuto. È consistita in questo la procedura di selezione per scremare l’ampia platea di concorrenti. Il questionario, svolto in modalità telematica, ha previsto tematiche riguardanti la lingua inglese, l’informatica, argomenti di cultura generale e materie specifiche come elementi di educazione civica e ordinamento costituzionale con particolare riferimento allo Statuto della Regione; elementi di ecologia, botanica e biologia; geografia, geometria e abilità logico-matematiche. Il bando prevedeva 0,5 punti per ogni risposta esatta, zero per i quesiti lasciati in bianco e una decurtazione di 0,15 per ogni errore. L’idoneità – e dunque la possibilità di vincere uno dei posti in palio – sarebbe scattata con un punteggio complessivo di almeno 21 punti. Così come oramai da tradizione per i concorsi gestiti da Formez Pa, il bando prevedeva che “la correzione degli elaborati da parte delle commissioni avviene con modalità che assicurano l’anonimato del candidato, utilizzando strumenti digitali. Una volta terminate tutte le correzioni degli elaborati ed attribuite le relative valutazioni, si procede con le operazioni di scioglimento dell’anonimato, che possono essere svolte con modalità digitali”.

Stilato l’elenco degli idonei, il bando di gara prevede un ulteriore passaggio per dimostrare il possesso dei i titoli che, già dichiarati in sede di iscrizione al concorso, garantiranno, a parità di punteggio, di avere la precedenza sui rivali. Per quanti hanno ottenuto almeno 21 punti, ci sarà tempo fino al 13 novembre per inviare le relative dichiarazioni.

Graduatoria via WhatsApp

Per quanto la selezione non sia stata ancora formalmente conclusa e sulla pagina ufficiale del concorso, ospitata sul sito del dipartimento regionale per la Funzione pubblica e il personale, nulla sia stato pubblicato, la graduatoria degli idonei è già iniziata a circolare tramite i principali sistemi di messaggistica. Il file – contenente una tabella a cinque colonne con nomi, cognomi, date di nascita, codici fiscali e punteggi – riporta un lungo elenco di 13 pagine. Oltre seicento nomi, dei quali però soltanto quelli della prima pagina, e neanche tutti, potranno festeggiare la probabile prossima assunzione.

Stando a quanto verificato dal QdS, se i punteggi dovessero essere confermati, la soglia limite per l’aggiudicazione di uno dei 46 posti dovrebbe essere 25,60. A guidare il gruppo, con un percorso netto di sessanta risposte corrette su altrettanti quesiti, risulta il 23enne Alessio Salerno. Il giovane è in qualche modo figlio d’arte: il padre Giovanni è stato fino a inizio anno dirigente generale del dipartimento. “Per prepararsi a questo concorso, sono tre anni che mio figlio studia. È un mestiere che ha nel sangue”, commenta l’ex dirigente generale, oggi in quiescenza e nel cui passato c’è anche l’esperienza politica da consigliere della Provincia di Palermo.

Commissione giudicatrice interna

A sovrintendere alle operazioni concorsuali e con il compito di ufficializzare, completati tutti i passaggi, la graduatoria dei vincitori sarà una commissione composta interamente da dipendenti della Regione tra dirigenti, commissari superiori della Forestale e funzionari direttivi. A presiederla è Salvatore Di Salvo, attuale dirigente del servizio 4 del Comando del Corpo forestale, quello che si occupa di antincendio boschivo. Tra i settori che in questi mesi sono stati maggiormente al centro delle polemiche per le misure, ritenute inadeguate, nel contrasto ai roghi. “La graduatoria non è ancora ufficiale e per quel che mi riguarda non dovrebbe neanche circolare – dichiara Di Salvo, raggiunto telefonicamente dal QdS – Sui nomi dei partecipanti non ho nulla da dire, non li conosco. Le prove, comunque – conclude il presidente della commissione – sono state corrette in automatico dal sistema telematico”.