Concorsi scuola, "Ce ne sarà uno ogni anno, intanto 70mila assunzioni" - QdS

Concorsi scuola, “Ce ne sarà uno ogni anno, intanto 70mila assunzioni”

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Concorsi scuola, “Ce ne sarà uno ogni anno, intanto 70mila assunzioni”

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venerdì 21 Maggio 2021

Ci sarà un concorso pubblico ogni anno per assumere nuovi insegnanti. Ma il problema delle cattedre vacanti persiste

“Abbiamo cominciato a delineare i nuovi concorsi, saranno uno all’anno, regolari, in modo che sia possibile per tutti anche programmare le proprie attività.

Lavorare sugli insegnanti è fondamentale, abbiamo cominciato a delineare una prima immissione, a questa seguiranno altri interventi ma soprattutto abbiamo stabilito la possibilità di assumere 70mila persone”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervistato da Skytg24 ad ampio raggio sulle novità che riguardano la scuola stabilite ieri dal governo.

IL PROBLEMA DELLE CATTEDRE VACANTI

“Questo è un tema che noi abbiamo chiaro, lo abbiamo chiarissimo, gli studenti non è che aspettano che siano tutti in ruolo, gli studenti aspettano di avere tutti gli insegnanti a scuola. Noi abbiamo anticipato e stiamo anticipando il tempo per l’entrata in ruolo alla fine di luglio e quindi avremo tutto il mese di agosto per fare le supplenze però sulle supplenze voglio fare una considerazione: noi abbiamo un problema, in molti settori c’è un problema di insegnanti, di materie specifiche e quindi anche il tema della formazione diventa fondamentale”. Risponde così il ministro alla domanda sul fatto che, se da un lato ci sarà un concorso per 70mila insegnanti, dall’altro le cattedre vacanti sono stimate in 110mila.

“Non soltanto stiamo lavorando e stiamo lavorando bene perchè al primo di settembre tutti siano ai loro posti di lavoro – ha aggiunto Bianchi – ma stiamo lavorando anche in una prospettiva per permettere che tutti coloro che devono entrare dentro la scuola abbiano una preparazione adeguata e corrispondente esattamente alla richiesta perchè quando diciamo concorsi, ricordo che ci sono 130 concorsi paralleli, quelli per la matematica, quelli per l’italiano. E’ una macchina intera che stiamo disegnando con grande vigore e all’interno di una prospettiva che stiamo condividendo con le forze sindacali”.

FORMAZIONE DOCENTI, A PARTIRE DALL’UNIVERSITÀ

“Quello su cui noi stiamo ragionando da una parte è una più forte presenza delle attività formative fin dall’università, è dall’università che bisogna delineare dei percorsi per chi vuol fare l’insegnante, questo vuol dire che tu non devi ridurti all’ultimo, mi sono laureato e adesso cosa faccio? Su questo stiamo lavorando moltissimo con la ministra dell’Università.

Poi vi sarà una immissione in un percorso di un anno in cui tutte le cose che giustamente in teoria sono state studiate, dovranno essere verificate sul campo con un tutoraggio e poi con un esame finale. Questo saranno i nuovi concorsi. Su questo – aggiunge – abbiamo delineato questa idea che la formazione sia iniziale e in corso d’opera perchè è chiaro che noi dobbiamo dare alle nostre scuole una continuità fatta da persone che abbiano non soltanto una preparazione iniziale ma anche una capacità di lavorare con i ragazzi quotidianamente”.

“No, non abbiamo scelto la via né della banalizzazione, né della semplificazione cieca, abbiamo scelto la via dell’introdurre persone in un percorso annuale basato su un tutoraggio e una verifica finale che è un esame vero, abbiamo evitato la banalizzazione e la semplificazione – ha spiegato Bianchi a proposito delle polemiche sollevatesi attorno ai nuovi concorsi per l’immissione dei docenti nella scuola -. Mi sento di dire che il percorso che abbiamo individuato non solo permetterà a ciascuno di verificare non solo il lavoro che è stato fatto, ma di darne valorizzazione piena. Non stiamo inseguendo le banalità, non è nè una sanatoria che sarebbe offensivo per tutti, nè una banalizzazione, è un percorso reale di formazione e di verifica vera delle capacità delle persone”. 

L’IMPATTO DEI VACCINI SULLA SCUOLA

“Noi abbiamo già operato con il ministro Speranza e con gli altri ministri per gestire in sicurezza la riapertura, non soltanto all’interno della scuola ma anche sui trasporti. Certamente il tema dei vaccini è un tema cruciale. Abbiamo visto in questi mesi come in pochissimo tempo siamo riusciti a scalare l’età dei vaccinati. Ho apprezzato molto che la Regione Lazio abbia, ad esempio, già reso disponibili vaccini per i ragazzi che faranno la maturità. Però l’Ema ha dato indicazione che il 28 ci dirà se abbiamo addirittura un Pfizer per i ragazzi dai 12 ai 15 anni, noi contiamo molto su questo, sulla risposta rapida della scienza di fronte alle richieste che abbiamo fatto”. Risponde così il ministro Bianchi su che impatto potrebbe avere la vaccinazione degli adolescenti sulla scuola.

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