Confartigianato, i siciliani a Natale pronti a spendere 1,7 miliardi euro - QdS

Confartigianato, i siciliani a Natale pronti a spendere 1,7 miliardi euro

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Confartigianato, i siciliani a Natale pronti a spendere 1,7 miliardi euro

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giovedì 23 Dicembre 2021

Studio dell’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia. Uscita media mensile a famiglia maggiore nei territori di Palermo, Catania e Messina

Ammonta 1.741 milioni di euro a  dicembre la spesa stimata delle famiglie siciliane in prodotti e servizi regalabili a Natale di cui due terzi (66,6%) in prodotti alimentari e bevande, pari a 1.159 milioni di euro. La distribuzione delle famiglie e della spesa media mensile familiare sul territorio siciliano permette di stimare una spesa in prodotti e servizi regalabili a Natale a dicembre che supera i 200 milioni di euro a: Palermo (428 milioni di euro), Catania (375 milioni di euro) e Messina (237 milioni di euro).

Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: considerando il triennio 2018-2020 a dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale (+16,7% nel caso dei prodotti alimentari e +32,4% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio del mese di dicembre rappresentano il 9,7% delle vendite annuali di prodotti alimentari e l’11,0% di quelli non alimentari.

Sono alcuni dei dati forniti dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, alle porte del Natale 2021.

Piccole imprese, artigianato e valore sociale

Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro-piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’impresa, l’imprenditore, i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità. Il Censimento permanente delle imprese dell’Istat precedente alla pandemia evidenzia che più di due terzi delle micro e piccole imprese della Sicilia tra 3 e 49 addetti migliorano il benessere lavorativo (71,1%), riduce l’impatto ambientale (69,3%) e incrementa i livelli di sicurezza al proprio interno o nel proprio territorio (68,6%), più di tre su dieci sostengono o realizzano iniziative di interesse collettivo (35,4%) e a beneficio del tessuto produttivo del territorio (35,6%).

L’artigianato nei settori dell’offerta tipica del Natale

Sono 20.289 le imprese artigiane della Sicilia operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 37,5% delle imprese artigiane dislocate su tutta la regione: queste imprese danno lavoro a 48.593 addetti cioè al 39,8% degli addetti dell’artigianato. A livello provinciale in questi 47 settori l’artigianato conta 4.461 imprese con 10.278 addetti in provincia di Catania, 4.295 imprese con 9.985 addetti a Palermo, 3.061 imprese con 7.906 addetti a Messina, 1.887 imprese con 5.017 addetti a Trapani, 1.466 imprese con 4.100 addetti a Ragusa, 1.783 imprese e 3.876 addetti ad Agrigento, 1.497 imprese con 3.332 addetti a Siracusa e 1.007 imprese con 2.236 addetti a Caltanissetta e 834 imprese e 1.863 addetti a Enna.

Artigianato Alimentare, bevande e ristorazione

L’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale vede come primo ambito l’Alimentare, bevande e ristorazione (gruppi delle divisioni Ateco 2007 10, 11 e 56) che conta 7.732 imprese artigiane attive con 24.281 addetti. L’ambito rappresenta poco meno di un terzo (38,1%) delle imprese artigiane attive nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 14,3% dell’artigianato regionale mentre i suoi addetti sono il 50,0% degli addetti dell’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 19,9% degli addetti dell’artigianato siciliano.

L’ambito Alimentare, bevande e ristorazione rappresenta il 2,9% delle imprese e il 3,3% degli addetti dell’economia non agricola in Sicilia.

A livello provinciale le più alte incidenze degli addetti dell’ambito Alimentare, bevande e ristorazione sugli addetti del totale dell’economia non agricola si riscontrano a Enna (4,7%), Agrigento (4,3%), Trapani (4,2%) e Messina (4,0%).

Prodotti di qualità e agroalimentari tradizionali

I prodotti del territorio si distinguono per una alta qualità di produzioni e di materie prime che caratterizzano un’offerta enogastronomica di assoluta eccellenza. Sulla base degli ultimi dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la Sicilia vanta 36 prodotti agroalimentari di qualità al 4 agosto 2021, il 10,8% dei 315 totali, che la posiziona seconda nella classifica nazionale dopo l’Emilia-Romagna. Nel dettaglio si contano 20 DOP – Denominazione di origine protetta – (55,6% del totale) e 16 IGP – Indicazione geografica protetta – (il 44,4%).

In parallelo, al 15 febbraio 2021 sono censiti nella nostra regione 264 prodotti agroalimentari tradizionali, il 5% dei 5.333 complessivi, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, 2020).Il made in Sicilia di Alimentare e Bevande. Una importante spinta nella fase ciclica positiva proviene dalle esportazioni. L’analisi dei dati disponibili con dettaglio settoriale evidenzia nei primi nove mesi del 2021 una crescita delle esportazioni dell’Alimentare e Bevande del 22,4% su base annua che segue il -4,8% dei primi 9 mesi del 2020, con un aumento cumulato del 16,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019, un aumento superiore del recupero del 2,5% registrato dal totale della manifattura. A livello provinciale l’aumento cumulato nei primi 9 mesi dell’anno dell’export di prodotti alimentari e bevande rispetto allo stesso periodo del 2019 è più ampio per Ragusa, Caltanissetta, Palermo e Agrigento.

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