Biriaco: "Occorre elaborare un piano di interventi, assicurando il mantenimento dell’occupazione e lo sviluppo di nuove prospettive per affermare il made in Sicily nel mondo"
Un intervento mirato a sostegno delle Pmi siciliane esportatrici che hanno subito rilevanti perdite di fatturato a causa del Covid. Moratoria di un anno sui mutui garantiti dal Medio credito centrale per fronteggiare i rincari energetici e l’aumento dell’inflazione. Lo chiede il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco, sollecitando una politica di aiuti ad hoc per le imprese leader del made in Sicily nel mondo, che sono riuscite a resistere nella fase pandemica ma che ora necessitano di ossigeno finanziario per continuare a competere nei mercati.
“Il Governo nazionale – spiega il presidente degli industriali etnei – tramite Simest ha assicurato alle Pmi esportatrici abituali, cioè con quote di export superiori 30% nel 2019, un aiuto a fondo perduto destinato a rafforzarne la patrimonializzazione. Una misura utile ma dotata di risorse esigue, confluite per lo più verso le aziende del Nord, che ha lasciato le nostre imprese prive di fondi anche perché non è stata prevista una quota di riserva da destinare al Mezzogiorno”.
“Nel corso del 2020 e gran parte del 2021, com’è noto – prosegue Biriaco – il Covid ha imposto uno stop a livello globale determinando danni devastanti anche alle nostre aziende manifatturiere, produttrici di beni ad alto valore aggiunto.
Molte di esse hanno sostenuto robusti investimenti nel periodo pandemico riuscendo a resistere grazie al ricorso ad un elevato indebitamento che, tra l’altro, il sistema bancario ha concesso con forti selezioni.
Inoltre, purtroppo, le misure messe in campo all’epoca dal governo regionale per fronteggiare la crisi, hanno assicurato risorse principalmente al settore della ristorazione non tenendo nella giusta considerazione il comparto manifatturiero”.
“Ecco perché, ora più mai – conclude Biriaco – occorre elaborare un piano di interventi a sostegno delle nostre aziende esportatrici, ancora molto attive sui mercati internazionali, assicurando il mantenimento dell’occupazione e lo sviluppo di nuove prospettive per affermare il made in Sicily nel mondo”.